Allevamento… e non parlo dell’allevamento amatoriale, che come nome e concetto è esclusivo degli Italiani.
Oggigiorno parecchi amanti della razza hanno usato il seme di stalloni di prestigio, seme congelato, refrigerato, hanno affrontato viaggi
viaggi all’estero o lunghi ed estenuanti in Italia.
Forse è una mia impressione ma ultimamente ho notato risultati un po’ alterni nell’allevamento italiano e scelte poco oculate nella ricerca di cuccioli allevati da terzi. Questo per quanto riguarda il presente, ma quasi nullo è quello che io chiamo programma futuro, che richiede passione, dedizione e capacità, in alcuni casi per tre generazioni ( sei anni).
Dopo tre generazioni, se non siamo stati ancora capaci di fissare un tipo omogeneo, soprattutto nelle femmine, bisogna cominciare da capo. È sufficiente che andiate a confrontare molte linee di sangue più di successo per accorgervi che molte di loro non hanno generato esemplari di qualità dagli incroci fatti in Europa.
Perchè pensare che ciò che un allevatore d’oltremanica o Spagna ( altra nazione molto forte nel mondo del bulldog) non è riuscito a fare con lo stallone tal dei tali possiate farlo voi, partendo spesso da un solo soggetto femmina, e magari non di grande qualità?
Ancora oggi, tanti appassionati, anche in buona fede, portano le loro femmine, pur scadenti, allo stallone più importante. Errore gravissimo! Come hanno detto i due santoni Oppenheimer e Vardon, il merito si merita il meglio.
Auguri!
Moreno Maltagliati