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L’importanza dei cani al tempo del Covid-19

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cuccioli dell’allevamento Buckandsons

L’importanza dei cani al tempo del Covid-19

L'importanza di avere un cane in questo periodo difficile. Dott.ssa Lucia Bertetti

Complice il tempo in più che questa quarantena ci impone, sorgono alcune domande, che magari in altri momenti più caotici diamo per scontate, invece ora che la mente ha possibilità galattiche di spaziare con i pensieri, riemergono e ci rendiamo conto che in effetti così scontate non sono.
Parto focalizzando un attimo il punto sulla capacità che i nostri cani avrebbero nella
trasmissione del virus, fermo restando che stiamo parlando di un virus totalmente nuovo, quindi studi approfonditi a rigurado non ci sono, ma ad oggi possiamo affermare che non sono assolutamente fonte di contagio. L’unico possibile carrier potrebbe essere il pelo, ma non sappiamo se sia vero e quanto questo virus sia volatile, quindi NO Panic!

Se li portate in ambienti frequentati basta pulirli al rientro con semplice salviettine igenizzanti e nessuno si farà male!
Dopo questo breve excursus ritorniamo a quella domanda rimasta in un cassettino della mente fino ad oggi quanto bene ci fanno i cani?
In molti, credo, risponderebbero moltissimo, giusto! Ma quanto questo ‘moltissimo’ è stato provato scientificamente? Noi tutti possiamo affermare (o almeno, i noi che hanno un cane e ne condividono l’esistenza) che una passeggiata con il cane in una giornata di sole ci fa stare bene, che giocare con il cane e “vederlo felice” ci fa stare bene, oppure che osservare il cane mentre dorme ci rasserena ecc. Potrei continuare oltre, infatti, sono tutte affermazioni vere, che qualcuno ha anche testato scientificamente.

allevamento bulldog inglese: BuckandSons t Thedailybulldog
Di seguito alcuni esempi di studi tratti dal libro “L’attaccamento agli animali” Henri Julius-Andrea Beetz- Kurt Kotrshal- Dennis Turner- Kerstin Uvnas-Moberg, gentilmente suggerito da una Psicologa che si occupa di IAA di Reggio Emilia:

-Studenti Adulti si confronta gli effetti dell’accarezzare il cane con l’effetto della lettura o di una chiacchierata: succede che nel gruppo che accarezza il cane diminuisce la pressione sanguigna.
(Crossberg & Amp; Alf 1985)

-Donne proprietarie di cane, un gruppo parla e accarezza il cane e un gruppo di controllo che non interagisce col cane: nel gruppo che parla accarezzando il cane la frequnza cardiaca diminuisce ei livelli di ossitocina aumentano (Handlin, Hydbrinh-sandberg, Nilson, Ejdeback, Jansson &
Uvnas- Moberg. 2011)

-Bambini età compresa tra i 2 e 6 anni durante visita medica in presenza di un cane e senza cane: nel gruppo col cane si è osservato minore difficoltà comportamentale. ( Hensen, Messenger,
Baun & Megal. 1999)

-Adulti censiti in gruppi di proprietari di animali e non proprietari: Per i proprietari minore frequenza di visite mediche e condizioni di salute generali migliori. (Haedey & Grabka 2007)


Questi sono solo alcuni degli studi elencati nel libro, ma potrei riempirne molte pagine. In questi casi vediamo miglioramenti fisiologici, come l’aumento di ossitocina, ormone responsabile del parto e dell’accudimento, nonché, in ambo i sessi, ormone che favorisce l’attaccamento relazionale.
Sono tutti studi che vanno a dare valore alle nostre sensazioni rendendole reali.
Altri studi più recenti riguardano i neuroni specchio, presenti nell’uomo, ma anche nei cani, cellule motorie che si possono attivare non solo volontariamente, ma anche involontariamente osservando chi abbiamo difronte. Sono neuroni alla base della socialità e, infatti, sia noi che i cani siamo animali sociali, sono alla base dell’empatia; più capacità avrò di attivare questi neuroni più sarò empatico verso chi ho di fronte.


Ora proviamo a fermarci e a pensare cosa ci manca di più oggi, ognuno sicuramente avrà la sua scaletta di priorità: chi ha perso il suo spazio, chi ha perso la possibilità di bersi il caffè al bar, chi l’aperitivo, chi la biblioteca. Tutti oggi abbiamo visto annullarsi la routine in cui ci crogiolavamo, chi per comodità chi per vero benessere.

In ogni caso, credo, a tutti manchi un abbraccio capace di provocarci una cascata di felicità e appagamento, ecco che, in questi momenti, chi ha la fortuna di dividere la propria esistenza con un cane può vivere quotidianamente questo felicità, perché, se ti volti, adesso e osservi il tuo cane dormire sul tappeto o guardarti in attesa di una
carezza o di una piccola passeggiata o magari invitarti al gioco con in bocca la sua pallina preferita, posso essere quasi certa che sorriderai e che ti farà stare bene.


At home with Dog is Better.

Dottoressa Lucia Bertetti
Esperta in comportamento

allevamento bulldog inglese: BuckandSons t Thedailybulldog
cucciolo dell’allevamento Buckandsons

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