Moreno Maltagliati ricordo di un amico. Luana Martinini
Quando mi hanno avvisata che ti avevano ricoverato ed eri postivo al coronavirus, ho ricevuto un pugno allo stomaco. Mi sono detta hai una certa età, sei diabetico, iperteso, sovrappeso. Tutti i fattori di altissimo rischio per rimanere vittima di questo maledetto virus. Ma le tue risorse sono infinite, lo hai dimostrato in tutta la tua scombinata e piena vita: sei forte e coraggioso, non avrai paura.
Non è stato così, sei morto solo come tutti in questo periodo. Eri solo ma, solamente in ospedale; tutto il nostro mondo, migliaia e migliaia di persone tra allevatori e proprietari di cani, cinofili, colleghi giudici e semplici appassionati, ti hanno rivolto un affettuoso pensiero di arrivederci. Sei un uomo che non passa inosservato, nel bene e nel male hai lasciato un grande segno.
Oggi mi piace ripercorrere la ” NOSTRA” storia, quella di una amicizia che dura da vent’anni. Sì, solo vent’anni, perchè il giorno che ti sei presentato al campionato di Alba del 2000 per farmi i complimenti per la vittoria della mia BuckandSons Singapore, proclamata giovane campionessa sociale e miglior bulldog nato ed allevato in Italia, io non sapevo chi fossi. Non avevo mai letto la storia del Circolo Italiano Bulldog e di conseguenza non conoscevo la tua importanza nel mondo del bulldog italiano: non sapevo che eri stato presidente, che eri stato proprietario ed allevatore di grandissimi bulldog, che eri stato il primo ad importare campioni dall’Inghilterra di indiscussa qualità. Pensavo fossi un qualunque appassionato che voleva omaggiarmi delle sue congratulazioni. Non l’ho capito neanche qualche giorno dopo, quando mi telefonasti ed io naturalmente non mi ricordavo neanche chi tu fossi per propormi i tuoi stalloni. La tua capacità imprenditoriale non ha mai avuto eguali. Fu così che ci siamo conosciuti: tu spettatore ad una gara a cui io partecipavo, appena rientrato dall’America ed io giovane allevatrice, decisamente alle prime armi. In quegli anni io cominciavo a fare i primi timidi passi nell’allevamento di bulldog, nessuno mi conosceva ed io non conoscevo nessuno. Già in quella fase sei stato per me molto importante, infatti quando abbiamo cominciato a conoscerci meglio, hai deciso di scommettere su di me. Mi dicevi sempre che avevo un modo di pensare alla ” americana” e che riconoscevi in me del talento. Mi hai presentato al nostro mondo come una “stella nascente” e qualcuno ha cominciato ad accorgersi di me, perchè la tua opinione è sempre stata rilevante per tutti. Abbiamo iniziato a collaborare ed io ho inevitabilmente cominciato a migliorare il mio modo di allevare. Tua mamma Isella mi diceva sempre che tutti i miei risultati erano merito tuo. Ho usato tante volte i tuoi stalloni, quelli che avevi cominciato ad importare in stazione di monta dall’Inghilterra e che hanno contribuito a migliorare in generale il livello del bulldog in Italia.
Ricordo tra tutti in primo luogo il grandissimo Merriveen Make My Day, il padre di Koby, e poi Mystyle Kees, Debertone Billy Ruffin, Calibra Crusader at Brampton, Mystyle Rolex, Merriveen Touch of Frost ed altri ancora. Poi per un periodo abbastanaza lungo ci siamo “separati”. Tu hai iniziato ad importare cani che a me non piacevano tanto, e qualche incomprensione lungo la via ci ha tenuti lontani. Poi piano piano le cose sono tornate alla normalità, io nel frattempo mi ero costruita una ” posizione” in questo mondo e tu veleggiavi sempre sulla cresta dell’onda. Quando avevo bisogno di uno nuovo stallone per il mio, ormai grande e strutturato allevamento, tu mi ha proposto il tuo Dolce e Gabana Du Clos Stefanel, ed io sono stata felice di accettarlo. Ed eccoci ancora a collaborare insieme .
Nel periodo in cui non ci siamo frequentati mi ero dimenticata della tua vitalità, della tua simpatia, della tua energia. Ora mi piace nuovamente assorbirla. Tutti conoscono la tua proverbiale ospitalità, la tua passione per la cucina, il tuo amore per gli aneddoti storici e la capacità di farti entrare nelle storie che racconti. Quante cose mi hai insegnato!
E poi un giorno, dopo un po’ che non ci sentivamo, la tua telefonata per propormi di acquistare la preziosissima pailette di seme congelato del Merriveen Make My Day. Ancora mi ricordo, come fosse oggi, il turbinio di emozioni che spaziavano dallo stupore (perchè proprio me?), all’entusiasmo, alla felicità, all’immediata necessità di sognare, programmare, sperare. E così, dopo una attenta valutazione il mio essere pragmatica, razionale e professionale non mi abbandona neanche di fronte a queste impreviste, fantastiche proposte), abbiamo iniziato questo sogno insieme. Abbiamo condiviso tutte le tappe della nascita del nostro gioiello Koby; dalla conferma ecografica di gravidanza, alla nascita, dallo sviluppo alla crescita. I primi inaspettati enormi successi in classe giovane e poi le conferme da adulto ed il tripudio a livello Europeo, fino al risultato che lo rende leggenda e lo consacra definitivamente nella storia; la vittoria al CRUFTS.
Questa è stata la “nostra vita” insieme, correlata di discussioni infinite, di grandissime risate, aiuti reciproci: la nostra collaborazione che mi ha lasciato un grande patrimonio. Ti sono enormemente riconoscente, ma non è questo il motivo per cui non ti dimenticherò mai.
Non ti dimenticherò mai per la tua inesauribile forza vitale, il tuo ineguagliabile ottimismo e la grande positività che mi trasmettevi: quell’amore insaziabile per la vita che solo i più fortunati provano.
Addio amico mio
Luana Martinini.