Da qualche giorno il CIB ha promosso una nuova iniziativa , denominata ” progetto salute 2019″, che nelle intenzioni avrebbe quella di , e cito , “incentivare una corretta selezione e indirizzare gli appassionati e neofiti verso un corretto acquisto”.
Vorrei iniziare il mio commento con una frase tipica di mia nonna Italia 🙂
” piuttosto che niente , è meglio piuttosto“
Infatti , a mio parere questa iniziativa , buona nelle intenzioni , deve essere assolutamente migliorata, e con questo articolo spero di apportare utili spunti affinché ciò possa avvenire.
Per prima cosa è necessaria chiarezza ed è fondamentale rendere uniforme in tutto lo stivale ciò che si riceve. Mi spiego; il veterinario di Palermo e quello di Torino dovranno avere modo di certificare in maniera univoca ciò che è previsto. Ma cosa è previsto? Quando si parla, ad esempio, di certificazione del veterinario curante di esenzione di oculopatie, per le medaglie argento ed oro, che cosa precisamente il medico deve certificare? Un veterinario generico, spesso non è in grado di effettuare una visita oculistica specialistica e non ha neppure gli strumenti idonei per poterla realizzare.
Che tipo di patologie deve certificare come esenti?
Non serve ricordare che ce ne sono a decine, ma che molte non sono tipiche del bulldog (tuttavia una certificazione di un oculista FSA le prevede tutte).
Dobbiamo farci certificare l’ assenza di displasia della retina? L’atrofia progressiva della retina? La retinopatia multifocale? La cataratta giovanile ereditaria? La lussazione del cristallino?Oppure il veterinario curante deve visitare senza strumenti specialistici il cane ed emettere un generico certificato di non malattia in corso? Oppure, ancora, il medico curante deve certificare la semplice assenza di entropion ed ectropion (che invece sono le patologie tipiche di razza) ? Inoltre la disticchiasi deve essere segnalata? Il riposizionamento della ghiandola, se presente, deve essere segnalato?
Io immagino un piccolo allevatore od un giovane proprietario di un bulldog che si reca dal veterinario, non specialistico, e gli chiede un certificato di esenzione da oculopatie. Ve li immaginate il veterinario di Siracusa e quello di Trento, generici, senza alcuna particolare preparazione in oculistica, che si accingono a fare questi certificati, senza nessuna indicazione? Verrà fuori di tutto e di più.
Occorre un fac-simile di certificato, con indicate le cose che il club ritiene debbano essere specificate che renda uniforme dal nord al sud l’attestazione. In subordine, il certificato deve essere fatto da un veterinario autorizzato Enci , i quali hanno tutti lo stesso modulo da compilare e sono uniformati nella diagnostica.
Come per la visita cardiologica è richiesta la certificazione di esenzione di stenosi polmonare, aortica e tetralogia, così per gli occhi vanno indicate con precisione le patologie da certificare.
Per quello che riguarda la valutazione morfologica redatta a casa dell’allevatore da parte di un delegato del club, è ovvio che essa non ha alcun senso, perché la valutazione morfologica la può fare solo ed esclusivamente un esperto giudice. Nessuna attività seria può prescindere da questo concetto; i giudici, e solo loro, sono deputati a emettere giudizi sulla morfologia del cane. Un eccellente dato da un consigliere del CIB, rilasciato a casa dell’allevatore, toglie serietà a tutto il progetto (senza contare che destina alla mediocrità l’allevatore che è costretto a usufruire di questa scorciatoia)
Quindi, progetto salute 2019… bene nelle intenzioni, migliorabile nella pratica.
Ma nonna Italia docet “piuttosto che niente , è meglio piuttosto“.
Io aderirò a questo progetto, anche perché i miei cani sono già tutti testati, avendo percorso il cammino della riproduzione selezionata: sono molto curiosa di vedere quale sarà la sua evoluzione.
Buona medaglia a tutti gli allevatori di buona volontà ! 🙂
Luana Martinini
di seguito le linee guida del Progetto Salute CIB 2019