Si conclude con questo articolo la collaborazione del thedailybulldog.it con la Dott.ssa Bertetti. Tutte noi del thedailybulldog.it la ringraziamo del tempo prezioso dedicatoci e dei preziosi e competenti consigli per tutti i nostri lettori. In bocca al lupo per la sua carriera con l’auspicio che il suo sia solo un arrivederci.
Grazie
Luana, Daniela, Manuela, Lally e tutta la redazione
Ecco il suo articolo:
Spostatevi dal centro..
Sono giunta al mio ultimo articolo per il Daily, con dispiacere non riesco più a dedicarmi a questa rubrica come sarebbe giusto. In queste ultime righe vorrei cercare di lasciarvi qualcosa che vada oltre le semplici teorie o correnti di pensiero, che riesca a lasciarvi qualcosa di importante per la relazione con il vostro cane.
Fermatevi un attimo a pensare al vostro cane cosa vi succede? il cuore si riempie di gioia tenerezza? Pensate che sia il più bello, intelligente simpatico di tutti? Ottimo!
Ora spostatevi dal centro e osservateli, sul divano sul tappeto sul prato,vi sembrano felici?
Ripeto, spostatevi dal centro, voi siete felici di avere loro, ma loro, che non vi hanno scelto,
potete affermare che siano altrettanto felici?
Ogni cane è un individuo singolo, unico; certamente la razza di appartenenza racchiude delle caratteristiche comuni e sopratutto delle vocazioni più spiccate dei bisogni che devono essere soddisfatti. Però ogni individuo aspirerà a certe motivazioni anche in base a quello che gli è stato proposto, a quello che ha vissuto fino ad oggi.
Ad esempio un Jack russel che ha un alta
motivazione perlustrativa, se passerà gran parte della sua vita al guinzaglio questa vocazione si
assottiglierà, a discapito probabilmente della sua felicità.
Un recente articolo, nel quale mi sono imbattuta, parlava di uno studio sulla maggior percentuale
di bambini aggressivi cresciuti in casa con genitori coercitivi e impositivi, guarda un po’, siamo responsabili della felicità, del benessere e dell’appagamento dei nostri figli quanto lo siamo dei nostri cani.
Pensiamo al bulldog inglese, arrivato ad oggi dopo mille manipolazioni e incroci, sappiamo tutti però che nel suo dna c’è la competitività, quella sana voglia di competere per raggiungere un obbiettivo, in tempi non sospetti ambivano alla morte del rivale. Oggi è tutta un altra storia per fortuna!
Ma comunque hanno sempre dentro quella vocina che gli dice: come mi fa stare bene
tirare quella traccia/bastoncino/fune, e perché allora non possiamo fargli provare quel piacere?
Guai a fare giochi competitivi con un bullo… potrebbe diventare aggressivo. Ne siamo davvero
sicuri? Se incorniciassimo quel gioco in un determinato ambito e contesto, vincendo un po’ voi un po’ lui, terminando il gioco in maniera corretta e offrendo dopo qualcosa di gratificante da sgranocchiare, non penseremmo, guardandolo, che il “nostro” cane è soddisfatto e felice?
Un cane felice, come del resto un bambino felice, che motivo avrebbe di tirare fuori quel nervoso tale per cui lo porti all’aggressività?
Se invece andassimo a inibire tutto quello che ci propone perché può essere pericoloso?? Non
andare troppo lontano da me che è pericoloso… non tirare quella corda che poi diventi “cattivo”.
No No No… fermo, Sitz, Terra. Mangia dopo di me, Stai fermo e zitto nella tua cuccia. Vieni a
conoscere quel cane che è così carino. Vieni a me subito.
Pensiamoci…
Secondo voi ha più possibilità di avere problemi comportamentali di varia natura un cane che
vede soddisfare i suoi bisogni oppure un cane che li vede inibire?
In verità non esistono formule magiche per crescere un cane nella maniera corretta, per risolvere il problema che nasce. Vedo cani che sono seguiti h24 7giorni su 7 avere fobie che non si risolvono, e cani lasciati a se’ stessi che sono più sicuri di un esattore delle tasse.
Ognuno è diverso dall’altro, bisogna porsi in ascolto e togliersi dal centro, per poter guardare veramente ciò di cui ha bisogno il nostro cane!
Nulla è più importante della relazione, non smetterò mai di dirlo, per qualsiasi problema
comportamentale. Però la relazione è bidirezionale, non deve riguardare solo la mia relazione con l’altro, ma anche l’altro in relazione con me, molto spesso viene trascurato questo senso di marcia ed è lì che nascono i problemi.
Il mio cane è bravissimo, sta tutto il giorno nella cuccia usciamo un po’ ma poi vuole tornare a casa a volte non vuole proprio uscire, in casa non si
sente, bravissimo? No, è depresso!
Spostiamoci dal centro e da quello che per noi deve essere, proviamo a pensare ciò che per lui
potrebbe essere..
Non so se vi sia arrivato o meno il mio messaggio, ma spero vivamente di sì.
Se avete dubbi o problemi chiedete sempre ad un educatore, istruttore, comportamentalista, ponete domande e mettetevi in ascolto. Il primo e più grande passo per risolvere qualsiasi cosa è questo!
Ringrazio immensamente Luana, che stimo profondamente come donna e allevatrice, per avermi dato questa opportunità, di scrivere liberamente sul comportamento… chissà… più avanti, in un altro momento, ricapiterò!
Lucia Bertetti