Fattrici B&S: The second life project.
Questa sezione vi racconta la vita delle fattrici, quando
dall’allevamento Buck And Sons, vengono sterilizzate e donate a famiglie che abbiano i requisiti per adottarle. In opposizione al qualunquismo di una informazione scorretta, spesso tendenziosa, sempre ad opera di incompetenti, intendiamo mostrare e farvi conoscere attraverso le testimonianze delle famiglie che le hanno accolte le nostre fattrici.
Quando scegliamo una cucciola all’interno di una cucciolata, tra tutte le sue sorelle, affinchè rimanga insieme a noi e divenga capostipite di una linea di allevamento, sappiamo debba avere delle caratteristiche precise: una salute di ferro, essere molto tipica ed avere un carattere equilibrato. Queste sono le peculiarità che ricerchiamo nei bulldog che selezioniamo e quindi è assolutamente necessario che i genitori le abbiano.
A volte non tutte le ciambelle riescono col buco e così alcune femmine che non hanno mai partorito vengono date in adozione gratuita, (come ad esempio Buck And Sons Marisa o la pluricampionessa Buck and Sons Nonna Abelarda), altre che lo hanno fatto una sola volta e cosi’ via. Di contro, alcune si rivelano strepitose riproduttrici e partoriscono più volte.
Nella selezione è necessario fare delle scelte; la media matematica non è una scelta vincente. Se facessi partorire tutte le cagne tre volte nel corso della loro vita, media matematica, forse farei più cucciolate di quelle che faccio, invece sono diverse le femmine che partoriscono una o due volte, mentre pochissime sono quelle che partoriscono cinque volte.
Ma la selezione non si fa cosi’; la selezione prevede competenze e scelte, spesso dolorose dal punto di vista allevatoriale.
Un esempio per tutti: è di quesi giorni l’adozione della nostra super campionessa Buck And Sons Ikesha.
Campionessa italiana in sei gare; in cinque di queste ha ottenuto il titolo di migliore di razza, top dog ENCI .
Sono pochissimi i campioni che possono vantare una carriera cosi’ veloce e di altissimo livello.
Questa cagnina ha partorito una volta solo, a tre anni. Benché fosse di una bellezza stratosferica, abbiamo preferito toglierla dal nostro programma di allevamento, poiché secondo noi non aveva i requisiti per migliorare la razza e l’abbiamo donata. Chiunque può capire che avremmo potuto venderla, realizzando un ottimo profitto considerando i suoi titoli.
E’ di tempo fa invece, l’adozione di Buck And Sons Nonna Abelarda, miglior giovane nato ed allevato in Italia, giovane campionessa sociale Italiana, campionessa sociale Slovena, pluricac e pluricacib. Lei è stata regalata all’età di due anni e non ha mai partorito.È sopraggiunto un problema, per il quale farle una anestesia poteva essere rischioso. Per questo, abbiamo deciso di non metterla in pericolo e ce ne siamo separati, con grande dispiacere per gli obiettivi di allevamento che ci eravamo prefissati.E’ facile intuire che anche questa bellissima campionessa poteva essere venduta con un buon profitto. Iinvece l’abbiamo donata a chi sicuramente non le farà mai fare una cucciolata (non abbiamo potuto sterilizzarla per il suddetto problema di anestesia).
Quando sento i demagoghi di turno affermare che le mie fattrici sono sfruttate, mi rendo conto dell’abissale ignoranza delle elementari regole allevatoriali. Ci sono cagnine che, pur bellissime, non sono adatte a fare le riproduttrici e che di conseguenza DA ME non vengono usate in riproduzione,
benché portarle in esposizione in tutto il mondo sia costato moltissimo in termini di denaro, di tempo, di lavoro e di fatica, o vengono testate e poi scartate dal programma riproduttivo.
Viceversa ci sono delle cagnine che sicuramente fanno del bene alla razza perché ottime riproduttrici e queste partoriscono il numero di volte e con le modalità che la legge consente e che il loro stato di salute ci indica: a me, a tutto lo staff dei veterinari che si occupano del mio allevamento, a chi si occupa del benessere animale chiamato per legge a controllarci.
Tutto questo per dire che l’allevatore è sempre chiamato a fare delle scelte e che la matematica nulla ha a che vedere con l’etica.
Etico è, dal mio punto di vista, avere il chiaro obiettivo di migliorare la razza, allevare mai prescindendo dallo stato di salute dei riproduttori, ed avere il coraggio di eliminare dalla riproduzione anche cani in cui abbiamo molto creduto, per i quali abbiamo speso tanto, non solo in denaro, ma soprattutto, in sogni.
I racconti degli adottanti in questa rubrica, vi riveleranno l’ottimo stato di salute delle nostre cagnine, il loro equilibrio caratteriale e della loro tipicità non c’è bisogno di fare menzione. Tutti i veterinari, in qualsiasi parte d’Italia siano esse andate a vivere, hanno evidenziato alle famiglie di adozione il loro ottimo stato di salute. Fatti!
Buona lettura
Luana Martinini
Buck And Sons Bulldogs
www.buckandsonsbulldogs.com