Il nostro primo incontro quasi 12 anni fa. Era il mio diciottesimo compleanno e mai mi sarei immaginata che mio padre esaudisse uno dei miei più grandi desideri: avere un cane. Ma io non volevo un cane qualsiasi io volevo proprio un bulldog inglese color fulvo con il musetto Bianco rigorosamente maschio!
Proprio il 2 agosto 2006 mio padre mi diede una lettera, la aprii e dentro c’era la foto di questo esserino peloso con scritto “Ciao sono Spugna!”
Il mio cuore esplose di gioia e pochi giorni dopo volli subito recarmi a conoscerti perché non stavo più nella pelle. Ebbene ragazzi quando arrivai al tanto sospirato allevamento Buck And Sons non sapevo che stavo varcando l’ingresso per l’esperienza di vita più pazzesca che mi sia mai capitata: Luana ci accoglie in casa, entrando vedo questo scugnizzo peloso che mi viene incontro indemoniato e inizia a leccarmi i piedi e a guardarmi con due occhi a forma di cuore che non scorderò mai!
Da quel momento non ho avuto più dubbi eri tu il mio cane, anche se in realtà non doveva essere così, infatti, mio padre precedentemente ne aveva scelto un altro, ma dopo questo “colpo di fulmine” non ho voluto vedere altri cuccioli, ho iniziato a gridare “Voglio Lui! Voglio Lui!”. Così, ovviamente, Luana mi accontentó e iniziammo il nostro lungo viaggio insieme mio adorato Spugna.
Sì, Spugna come il fedele mozzo di Capitano Uncino, anche se in realtà il capitano delle nostre vite sei sempre stato tu furbacchione. Sei stato con me 12 anni che per un bulldog sono tantissimi, ma per me sono volati via in un lampo, e ne avrei trascorsi altri 12 con te. Me ne hai combinate talmente tante che non mi basterebbe un libro per raccontarle! Sei entrato come un tornado nella mia vita, mi hai sconvolto l’esistenza ma soprattutto hai rapito il mio cuore…
Siamo diventati inseparabili, mi hai insegnato così tanto tesoro mio e solo adesso che non sei al mio fianco capisco l’immensa fortuna che ho avuto quando mi hai scelta come padrona anzi come mamma. Quando entro in camera e non ti vedo più sul tuo puff ad aspettarmi con il tuo sguardo da imperatore sento che mi si paralizzano le gambe e anche il cuore.
Sei stato il mio primo amore, il primo in tutto, e ti sei fatto voler bene da tutta la famiglia nonostante la tua perfidia eh! Mia mamma i primi mesi dopo il tuo arrivo ha perso quasi 10 kg altroché dieta! E vogliamo parlare di mia sorella? Poveretta, l’hai montata senza pietà! Ma anche loro ti hanno amato da pazzi! Eri così tu “un po’ malefico” ma allo stesso tempo dolce e affettuoso, capace di farmi fare di tutto con un solo sguardo, con quegli occhioni neri da canaglia!
Sei stato un prezioso maestro: mi hai insegnato che la vita con un complice è meravigliosa, mi hai insegnato ad amare senza pretese ma con leggerezza e spontaneità, e soprattutto mi hai insegnato a non arrendermi mai. Solo ora lo capisco, io con te (anche se sei stato davvero tremendo diciamolo) non mi sono mai arresa e non mi è mai sfiorato nel cervello di rinunciare alle tue marachelle! Pagherei qualsiasi cifra per poter fare un ultimo giretto in macchina con te, seduto nel posto del passeggero, con lo sguardo fiero e beffardo, con la musica alta e i finestrini aperti della mia 500 rossa.
E quando bevevi?? Uno sbavazzone di prima categoria, era più l’acqua che sparnazzavi in giro di quella che ingurgitavi e io ad inseguirti per tutta casa per asciugarti il muso… quante risate! Tu, Obeso Puppy del mio cuore, chi l’avrebbe mai detto che saresti stato il grande amore della mia vita? Un barilotto sgrufoloso con la grazia di un pachiderma capace di emanare rutti e scoregge che neanche un camionista dopo una fagiolata sarebbe in grado di stare al tuo passo.
Sembrerò smielata forse ma auguro a tutti di avere almeno una volta nella vita un bulldog perché non sono cani come altri… sono esseri umani travestiti da porchette, coi labbrini penduli, pronti a dedicare la loro esistenza a chi avrà la fortuna di essere scelto…e io quella fortuna l’ho avuta.
Grazie Spugna per avermi scelta prometto che non ti dimenticherò mai e che arriverò dove mi ero promessa di arrivare. Non pensavo che avrei dovuto farlo da sola, pensavo ci saresti stato sempre tu al mio fianco, ma so che ci sarai, per sempre ci sarai.