Il bracconaggio globale colpisce 4.000 specie in 10 anni: il business illegale cresce costantemente

Il bracconaggio globale colpisce 4.000 specie in 10 anni: il business illegale cresce costantemente

Matteo Casini

Dicembre 5, 2025

Il traffico illegale di animali e piante continua a rappresentare una delle principali sfide ambientali a livello globale. Dietro le quinte di questo fenomeno c’è un giro d’affari stimato intorno a 300 miliardi di dollari all’anno, classificandosi come il quarto mercato illecito più lucrativo dopo droga, armi e traffico di esseri umani. Nel cuore di questa attività, specie iconiche come rinoceronti, panda giganti, leopardi delle nevi, tigri ed elefanti affrontano minacce senza precedenti. In questi mesi, il WWF ha lanciato una campagna natalizia per aumentare la consapevolezza e sostenere la tutela di questi animali, mettendo in luce che il loro destino può ancora essere cambiato con l’impegno collettivo.

Un aspetto che sfugge a chi vive in città è quanto il bracconaggio sia spesso collegato a conflitti locali e difficoltà socioeconomiche. Il WWF propone l’adozione simbolica delle specie più minacciate come gesto concreto per sostenere i programmi di conservazione sul campo. Negli ultimi dieci anni, i sequestri hanno coinvolto circa 4.000 specie diverse, tra animali e piante, con oltre 13 milioni di esemplari confiscati e un peso complessivo superiore a 16.000 tonnellate. Di queste, più del 40% rientra nelle categorie critiche della lista rossa IUCN. È un dettaglio che molti sottovalutano, ma dietro ogni cifra ci sono habitat sempre più compromessi e popolazioni in calo.

Le specie simbolo e le minacce che affrontano

Il leopardo delle nevi, felino raro che abita gli ecosistemi montani di 12 Paesi dell’Asia centrale e meridionale, subisce una doppia pressione: non solo il bracconaggio, ma anche il cambiamento climatico. Questo ambiente estremo oltre i 3.000 metri di quota si sta restringendo progressivamente a causa dell’aumento delle temperature, con una perdita prevista del suo habitat fino al 23% entro la fine del secolo. Il risultato è un aumento dei conflitti con le popolazioni locali e un numero di esemplari che fatica a superare le 7.000 unità. Ogni anno, tra 220 e 450 leopardi muoiono, oltre metà per contrasti con i pastori e circa il 21% per il commercio illegale di pelli e parti del corpo.

Il bracconaggio globale colpisce 4.000 specie in 10 anni: il business illegale cresce costantemente
Il bracconaggio globale colpisce 4.000 specie in 10 anni: il business illegale cresce costantemente – thedailybulldog.it

Uno scenario simile riguarda la tigre, un altro simbolo di come la perdita di biodiversità si intrecci con le attività criminali contro la natura. Pur avendo registrato un miglioramento con una popolazione in natura di poco più di 5.500 individui, questa specie resta vulnerabile. Negli ultimi 25 anni sono stati infatti migliaia i sequestri di prodotti derivati come ossa, artigli e pelli, strumenti di un mercato illegale che ancora resiste. Parallelamente, anche rinoceronti ed elefanti sono vittime del bracconaggio, con i primi cacciati per il corno e i secondi per l’avorio, mettendo a rischio la sopravvivenza di specie simbolo in diverse regioni del mondo.

Perché il bracconaggio mette a rischio interi ecosistemi

La pressione del bracconaggio non riguarda solo animali particolarmente noti, ma impatta anche specie meno visibili come il lupo, che in Italia ha ormai una certa stabilità, ma continua a esser bersaglio di conflitti con l’uomo. È un fenomeno che molti notano solo d’inverno, quando la fauna selvatica cerca risorse e territori più accessibili. Il commercio illegale e la caccia clandestina impoveriscono la biodiversità globale in modo spesso irreversibile, con rischi concreti di estinzione per diverse popolazioni.

Il progetto adozione WWF, lanciato durante il periodo natalizio, si propone di attirare attenzione su questo tema e di coinvolgere il pubblico in modo tangibile, permettendo di aiutare specie come l’orso polare, il koala, il leopardo delle nevi e molti altri. Il gesto dell’adozione simbolica, che può essere accompagnato da un peluche o da un kit digitale, rappresenta un piccolo ma concreto passo per sostenere le attività di conservazione nel mondo reale, riducendo anche l’impatto ambientale attraverso l’opzione digitale. Una realtà che sempre più persone stanno iniziando a osservare e a comprendere come urgente e necessaria.

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