Come curare il pelo del gatto: metodi efficaci per mantenere salute e lucentezza costante

Come curare il pelo del gatto: metodi efficaci per mantenere salute e lucentezza costante

Matteo Casini

Dicembre 9, 2025

Il gatto si pulisce da solo per ore ogni giorno, ma questa cura personale non basta per salvaguardarne la salute e il benessere. Il cosiddetto grooming, ovvero la sua routine di leccate, ha dei limiti evidenti: durante questo processo, infatti, il felino ingerisce una quantità significativa di pelo e tracce di sporco o parassiti, che si accumulano e possono causare problemi digestivi o irritazioni cutanee. Per questo, affidarsi esclusivamente all’autotoelettatura non è sufficiente: anche il gatto d’appartamento necessita di cure regolari, una manutenzione del pelo che prevenga fastidi e disturbi. Quello che emerge dalla pratica quotidiana è che tutti i gatti, indipendentemente dal tipo di manto o stile di vita, traggono beneficio da una toelettatura mirata e costante, un’abitudine che può fare la differenza nel loro equilibrio di salute.

Spazzolare e pettinare per evitare nodi e ridurre la fuoriuscita di peli

La lingua del gatto, seppur progettata per la pulizia, non è uno strumento perfetto per gestire il mantello, soprattutto se lungo. Anzi, spesso contribuisce a formare quei nodi che diventano difficili e dolorosi da rimuovere, e che spesso vengono ignorati finché non diventano un problema serio. Chi convive con un gatto a pelo lungo lo nota bene, ma anche i gatti dal pelo corto subiscono la conseguenza di eccessivi accumuli di pelo morto e sporco. Una toelettatura regolare, fatta di spazzolate mirate e pettinature attente, permette di limitare la quantità di pelo perso in casa, sulle superfici e sui vestiti. Il beneficio non è soltanto estetico: i peli ingeriti si riducono, contrastando la formazione dei boli che possono causare ostruzioni gastrointestinali. Un dettaglio che molti proprietari sottovalutano, ma che è fondamentale per la serenità quotidiana del gatto e della famiglia che condivide gli spazi.

Come curare il pelo del gatto: metodi efficaci per mantenere salute e lucentezza costante
Come curare il pelo del gatto: metodi efficaci per mantenere salute e lucentezza costante – thedailybulldog.it

La frequenza della spazzolatura dipende dal tipo di mantello, ma anche da fattori come l’età, la salute e l’ambiente in cui il gatto vive. In ambienti cittadini, dove la temperatura e l’umidità sono controllate, fare una piccola manutenzione settimanale in casa rappresenta un investimento per una buona qualità di vita. Questa abitudine deve però essere accompagnata da un controllo professionale ciclico, che aiuti ad affrontare le mute stagionali e a prevenire complicazioni.

Il bagno è una pratica necessaria, non solo una sfida

In molti considerano il bagno del gatto un’impresa ardua, quasi impossibile da affrontare senza rischi o stress. La realtà è che, governato nei modi e nei tempi giusti, il lavaggio rappresenta un’intervento prezioso per mantenere il pelo in salute e pulito. Migliora l’igiene cutanea e riduce cariche di parassiti o residui di sporcizia, elementi difficili da eliminare solo con la lingua. Il timore di danneggiare il rapporto con l’animale o la paura di essere graffiati spesso scoraggia i proprietari, ma questa barriera può essere superata con l’aiuto di un toelettatore professionista specializzato in gatti.

Il supporto di un esperto è particolarmente consigliato per chi possiede gatti di razze a pelo lungo o per gli animali poco abituati alle manipolazioni, evitando così episodi di stress e aggressività. Abituare il gatto sin da piccolo alla toelettatura e ai rumori legati agli strumenti di pulizia, come l’asciugacapelli o l’aspirapolvere, può cambiare la quotidianità di gestione di molti proprietari. Un aspetto che sfugge a chi vive in città, dove spesso gli animali si abitano meno a stimoli vari, e che invece porta a un gatto più sereno e facile da curare nel tempo.

Quando serve un aiuto specialistico e come organizzare la toelettatura

Ci sono situazioni in cui la toelettatura domestica non basta: nodi particolarmente ostinati, infestazioni da parassiti, o anche cambiamenti comportamentali difficili da gestire, impongono un confronto con professionisti del settore e con il veterinario. È fondamentale non sottovalutare né i nodi né i segni di irritazione, perché spesso possono celare condizioni più complesse, che richiedono diagnosi e interventi specifici. Secondo esperti in diverse città italiane, la collaborazione armoniosa tra toelettatore e medico è la chiave per prevenire complicazioni e migliorare il comfort dell’animale.

Non esiste una frequenza universale per la toelettatura, perché questa va personalizzata in base al mantello, allo stile di vita e all’età del gatto. In genere, la minima manutenzione prevede almeno quattro sessioni all’anno, coincidenti con le fasi di muta, per evitare accumuli fastidiosi. In casa, molti proprietari adottano una routine settimanale, integrata con visite professionali che variano da due a tre mesi per i gatti comuni, a una cadenza mensile per razze a pelo lungo o prive di pelo, come gli Sphynx.

La questione della toelettatura sfugge spesso a chi considera il gatto un animale “automaticamente” autonomo nelle cure. Eppure, la regolarità nel prendersi cura del suo mantello non serve solo a renderlo più bello, ma incide direttamente sulla sua salute e sulle relazioni con il proprietario. Un dettaglio che molti osservano quando, dopo un periodo senza interventi, il gatto appare più nervoso o manifesta difficoltà digestive legate all’ingestione del pelo. Quel legame tra cura e benessere diventa allora un elemento concreto, da non dimenticare mai.

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