Perché il cane morde con tanta energia: l’istinto che lo spinge a masticare senza sosta

Perché il cane morde con tanta energia: l'istinto che lo spinge a masticare senza sosta

Matteo Casini

Dicembre 9, 2025

Il rumore ritmico della masticazione è una presenza costante nella vita di chi convive con un cane. Ogni volta che ne ha la possibilità, il cane prende un oggetto tra i denti e comincia a lavorarlo, quasi senza sosta. Ma cosa si nasconde dietro questo comportamento quasi automatico? Non si tratta solo di un’abitudine o di un passatempo: la masticazione è un’attività fondamentale per il suo equilibrio fisico e mentale, sebbene molti non ne comprendano ancora tutte le implicazioni. Questo dato emerge in modo chiaro nelle osservazioni condotte in diversi ambienti, dall’Italia al Nord Europa, dove si nota come la frequenza e la modalità del masticare varino a seconda dell’età e della personalità dell’animale. Un dettaglio che molti sottovalutano riguarda la quantità di tempo ideale che un cane dovrebbe dedicare quotidianamente a questa attività per mantenersi in salute, un punto ancora oggetto di studio cruciale per migliorare le cure veterinarie e comportamentali.

La masticazione: molto più che un semplice gesto

I denti del cane non servono solo per strappare bocconi o per difendersi: sono strumenti multifunzionali che entrano in gioco in diverse situazioni della sua vita. La masticazione, infatti, accompagna momenti differenti come l’alimentazione, il grooming per tenere pulito il pelo, e anche le interazioni sociali e di gioco. Questa versatilità rende il gesto di masticare un’espressione molto complessa e significativa. Un cane può arrivare a mordere oggetti non commestibili con una certa insistenza, comportandosi in modo problematico per i proprietari ma soprattutto per se stesso, se si considera il rischio derivante dall’ingestione di materiale estraneo. I giovani cani in particolare mostrano una frequenza molto elevata nel masticare, probabilmente legata a uno sviluppo comportamentale e alla gestione dello stress. I denti maggiormente coinvolti sono i premolari e molari, particolarmente adatti a sezionare il cibo.

Perché il cane morde con tanta energia: l'istinto che lo spinge a masticare senza sosta
Perché il cane morde con tanta energia: l’istinto che lo spinge a masticare senza sosta – thedailybulldog.it

Un aspetto che sfugge a chi vive in città riguarda il confronto con i cani liberi o selvatici: in natura, la maggior parte della loro dieta consiste in carcasse o grandi prede che richiedono più di 20 minuti di masticazione continua. Questo processo aiuta a stimolare comportamenti importanti e soddisfa un bisogno etologico che le diete industriali moderne, spesso composte da alimenti già lavorati e morbidi, non riescono ad appagare del tutto. Ne deriva che i cani in ambiente domestico spesso soffrono una mancanza di stimoli legati a questa funzione, con conseguenti possibili problemi di benessere che possono passare inosservati.

Come la masticazione aiuta la digestione e la salute orale

Spesso si pensa alla masticazione solo come il primo passo per mangiare, ma il suo ruolo si estende molto oltre la bocca. Masticare agisce infatti su tutto il sistema digestivo, facilitando la scomposizione del cibo e stimolando una migliore attività intestinale. La superficie aumentata del cibo triturato permette un’azione più efficace degli enzimi digestivi e della saliva, con un impatto positivo sul microbiota intestinale, una componente fondamentale per la salute generale del cane. Un aspetto poco noto è che masticare lentamente favorisce anche l’attivazione del sistema nervoso parasimpatico, ciò significa che il corpo si prepara a digerire in modo più efficiente, migliorando il benessere complessivo. Questo fenomeno spiega perché la forma e la consistenza del cibo sono rilevanti: alimenti troppo processati riducono la necessità di masticare, influendo negativamente sull’intero sistema digestivo.

Chi vive con un cane sa che i problemi di bocca possono essere frequenti: gengiviti, formazione di tartaro e carie sono comuni. A questo proposito, diversi tipi di masticativi — dalle ossa crude ai bastoncini specifici — sono riconosciuti utili per migliorare la salute dentale, grazie all’azione meccanica che aiuta a pulire i denti e prevenire accumuli nocivi. Pur esistendo pareri contrastanti sull’uso delle ossa di grandi dimensioni, le linee guida di molti esperti veterinari consigliano una somministrazione regolare di masticativi calibrati in base all’età, alla taglia e alla razza dell’animale. Un fenomeno che molti notano solo in alcune stagioni è proprio l’aumento della richiesta di oggetti da masticare in concomitanza con mutamenti ambientali o alimentari, segno che il bisogno di questa attività è profondo e radicato.

Masticare come risposta allo stress e strumento per il benessere mentale

Dietro il gesto apparentemente semplice del masticare si cela anche un potente effetto psicologico. Studi condotti in diverse università mostrano che offrire al cane la possibilità di dedicarsi a questa attività aiuta a modulare l’eccitazione e a gestire situazioni di stress. Un dato interessante emerso da ricerche statunitensi riguarda i cani timorosi: questi animali hanno mostrato una migliore capacità di concentrazione e memoria subito dopo aver masticato un oggetto per cinque minuti. Questo suggerisce che masticare può attenuare stati emotivi negativi come la paura, favorendo performance cognitive migliori. Allo stesso tempo, il comportamento aiuta a ridurre frustrazione, depressione e noia, condizioni non rare nei cani confinati o lasciati soli a lungo.

Chi convive con cani da anni sa quanto il masticare possa trasformarsi in un momento di calma, quasi terapeutico, che facilita un benessere più ampio, compresa l’espressione di un normale comportamento animale. Per molti animali, questa attività rappresenta un momento di autonomia e permettere loro di esprimere questa esigenza contribuisce a migliorare la qualità della loro vita. Si tratta di un aspetto ancora poco considerato nel panorama della cura quotidiana, ma che in diverse regioni italiane comincia a essere sempre più al centro dell’attenzione di educatori e veterinari.

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