L’Olanda introduce il divieto ai fuochi d’artificio per tutelare gli animali, ma la norma è spesso ignorata

L’Olanda introduce il divieto ai fuochi d’artificio per tutelare gli animali, ma la norma è spesso ignorata

Matteo Casini

Dicembre 10, 2025

Nel silenzio della notte olandese, gli scoppi improvvisi dei fuochi d’artificio spezzano la calma, costringendo cani impauriti a cercare riparo e impegnando vigili del fuoco e soccorritori a intervenire su feriti e danni. Questo scenario, ormai familiare in molte città dei Paesi Bassi, si prepara a cambiare radicalmente: il Parlamento ha approvato un divieto nazionale all’uso e alla vendita privata di fuochi d’artificio, con entrata in vigore fissata al 1 gennaio 2026. Tuttavia, tra la normativa e quello che si vede nelle strade restano questioni ancora aperte, legate a aspetti politici, economici e operativi. L’obiettivo dichiarato è ridurre rischi per la salute, danni materiali e soprattutto scongiurare il disagio di animali domestici e fauna selvatica, spesso vittime di una tradizione che si protrae da decenni.

Una legge attesa e rinviata per motivi economici

La decisione del Parlamento arriva dopo anni di sollecitazioni provenienti da medici, vigili del fuoco e amministratori locali, che hanno evidenziato i pericoli legati ai fuochi d’artificio nel contesto urbano. La nuova legge vieta esplicitamente acquisto, vendita e utilizzo di prodotti pirotecnici da parte di privati cittadini. Un punto cruciale, che molti tendono a sottovalutare, riguarda il rinvio dell’entrata in vigore: inizialmente pensata per attivarsi subito, la norma è stata posticipata al 2026 per evitare un impatto economico eccessivo sull’industria, stimato in quasi 895 milioni di euro in richieste di risarcimento. Con il differimento, il governo reputa il costo molto più contenuto, intorno a 50 milioni di euro. Questo dettaglio mette in luce come il problema non sia solo giuridico, ma anche economico e sociale, soprattutto nelle regioni dove la filiera pirotecnica garantisce occupazione.

L’Olanda introduce il divieto ai fuochi d’artificio per tutelare gli animali, ma la norma è spesso ignorata
L’Olanda introduce il divieto ai fuochi d’artificio per tutelare gli animali, ma la norma è spesso ignorata – thedailybulldog.it

Un cambiamento politico significativo è arrivato dal partito liberale VVD, che ha fatto cambiare rotta alla maggioranza. Solo gruppi di estrema destra e il Partito Socialista hanno espresso voto contrario. Tra i principali promotori si segnalano rappresentanti come Jesse Klaver e Esther Ouwehand, che hanno sottolineato l’importanza di tutelare soprattutto gli animali e le persone più vulnerabili. Un aspetto che emerge chiaramente è la difficoltà di coniugare l’urgenza morale della tutela con i tempi burocratici: il rinvio diluisce i costi, ma tiene la popolazione in una fase di transizione che lascia segni evidenti in quartieri e negozi, dove la vendita e l’uso continuano a essere percepiti come normali.

Sicurezza, salute e impatto sugli animali: cosa dicono i numeri

Il bilancio degli incidenti legati ai fuochi d’artificio durante il Capodanno nei Paesi Bassi rimane pesante: nell’ultimo anno si sono registrati circa due decessi, oltre 1160 accessi al pronto soccorso per ferite e quasi 200 arresti. I danni materiali diretti sono stati stimati intorno a 16 milioni di euro. La polizia ha più volte sottolineato che molti episodi non sono semplici incidenti, ma spesso episodi di violenza collegati agli esplosivi: si parla di comportamenti “senza limiti” e attacchi diretti a operatori e cittadini, aggravando la pressione sulle forze dell’ordine.

Un aspetto poco evidente a molti è il forte carico logistico che grava sui servizi d’emergenza, costretti a riorganizzare personale e mezzi proprio durante la notte più intensa dell’anno. Il sindacato di polizia NPB e la sua presidente Nine Kooiman hanno descritto questa situazione come un vero e proprio “teatro di guerra” per chi lavora nelle strade. Accanto alla sicurezza, cresce la preoccupazione per il benessere pubblico: le esplosioni aumentano la presenza di polveri sottili nell’aria, con conseguenti costi sanitari, mentre il rumore genera un significativo stress per cani, gatti e fauna selvatica. Le associazioni animaliste continuano a richiamare l’attenzione su questo ultimo aspetto, evidenziando come la fine dell’anno rappresenti per molti animali un evento traumatico, con rifugi e allevamenti in difficoltà nel garantire assistenza veterinaria nel periodo.

Cosa succederà adesso: regole, controlli e tensioni nella “ultima notte libera”

Per attuare concretamente il divieto approvato sarà necessario un Regolamento Generale Amministrativo, affidato al sottosegretario alle Infrastrutture e Gestione delle Acque, Thierry Aartsen. Questo documento definirà dettagli come le sanzioni, le modalità di confisca e le eventuali eccezioni per spettacoli autorizzati dal Comune. Un elemento che molti amministratori mettono in evidenza è la necessità di un coordinamento efficace tra le forze di polizia, i comuni e i rivenditori per evitare buchi normativi che potrebbero vanificare il divieto in diverse aree urbane.

Un particolare motivo di preoccupazione riguarda proprio la notte che precede l’entrata in vigore della legge: alcuni parlamentari mettono in guardia dalla possibilità che, sapendo si tratterà dell’“ultima notte legale”, la popolazione possa esagerare nei festeggiamenti. La deputata Mirjam Bikker ha parlato di un rischio simile a un nuovo “Armageddon”, riportando la tensione e le preoccupazioni di sindaci e forze dell’ordine. In precedenza, quasi 20 città avevano introdotto tentativi di divieto locali, spesso però ignorati, come aveva spiegato il sindaco di Amsterdam, che ha sottolineato l’inutilità di interventi frammentati senza un divieto commerciale valido a livello nazionale.

L’opinione pubblica mostra segni di cambiamento: vari sondaggi indicano una maggioranza favorevole compresa tra il 57% e il 64%. Nel confronto europeo, Stati come Italia, Belgio, Germania, Regno Unito e Irlanda rappresentano modelli utili per la gestione di restrizioni simili. Un dettaglio che emerge soprattutto in città riguarda la gestione del disagio degli animali: veterinari e rifugi si stanno organizzando per offrire spazi sicuri e consulenze pratiche per i proprietari, un aspetto spesso trascurato ma che influirà sull’esperienza quotidiana di molte famiglie nelle settimane seguenti all’entrata in vigore della normativa.

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