Osservare il proprio cane zoppicare non è mai un dettaglio da sottovalutare, anche se a prima vista può sembrare un episodio passeggero. Cambiamenti nell’andatura, in particolare la zoppia, spesso mettono in allarme chi vive con un animale ma non sempre indicano un problema grave. A volte può trattarsi di un semplice trauma o di un corpo estraneo infilatosi tra le zampe, ma ci sono casi in cui il disagio nasconde patologie più complesse. Lo raccontano i veterinari che, nel corso dell’anno, si trovano ad affrontare situazioni diverse e a indicare quando è fondamentale intervenire tempestivamente. Il motivo per cui un cane zoppica è quindi un aspetto che richiede attenzione, perché dietro un’apparente banalità si può celare un problema articolare o sistemico.
Un aspetto che sfugge a chi vive in città è la frequenza con cui può capitare che un cane mostri sintomi di zoppia, spesso diagnosticata solo dopo un’attenta valutazione. Il consiglio più diffuso tra i professionisti è infatti quello di rivolgersi al veterinario ogni qualvolta si noti un’alterazione della camminata, per non trascurare disturbi in evoluzione o progressivi.
Come riconoscere le cause della zoppia nel cane
Le ragioni per cui un cane può iniziare a zoppicare variano molto e spaziano da condizioni temporanee a malattie croniche. Le cause più comuni includono traumi fisici, come contusioni o piccoli incidenti, poi ci sono le infiammazioni articolari e le malattie degenerative, che si manifestano con un’alterazione progressiva della capacità di movimento. In alcuni casi, si tratta di disturbi di natura metabolica o di malattie autoimmuni, meno evidenti ma altrettanto rilevanti.

Le articolazioni, secondo diversi studi veterinari effettuati in Italia, sono il centro di molte problematiche legate alla zoppia. Sono formate da ossa, rivestite da cartilagine e immerse in un liquido lubrificante chiamato liquido sinoviale, il tutto mantenuto insieme da legamenti e tendini. Un dettaglio che molti sottovalutano riguarda la loro complessità strutturale, che le rende vulnerabili a processi infiammatori o a lesioni da usura.
Quando il cane mostra un’andatura anomala, è importante capire se il problema coinvolge una singola articolazione o più articolazioni, perché questo orienta la diagnosi. Le affezioni che interessano più sedi sono spesso legate a malattie degenerative o a processi infiammatori di tipo immuno-mediato. Chi vive in città lo nota spesso nei cani anziani, che manifestano una progressiva diminuzione della mobilità. Al contrario, lesioni traumatiche tendono a essere localizzate e acute.
Malattie articolari e diagnosi: quando intervenire
Tra le patologie più osservate in diverse cliniche veterinarie italiane spiccano alcune che spiegano bene il perché della zoppia. L’artrite settica, per esempio, si manifesta con dolore intenso in una sola articolazione, solitamente a seguito di un trauma o di un’infezione batterica penetrata nell’organismo. È facilmente riconoscibile per l’arrossamento della cute e per il disagio immediato al tocco.
Nel caso di un’infiammazione immuno-mediata, invece, il quadro si presenta più complesso: la zoppia può essere intermittente e accompagnata da sintomi generali come febbre e letargia. Questa condizione interessa spesso cane di ogni età e può essere legata all’attivazione anomala del sistema immunitario, che attacca le articolazioni. Chi osserva un animale con questi sintomi dovrebbe monitorare con attenzione gli episodi e contattare il veterinario anche per semplici variazioni comportamentali.
Una realtà nella vita quotidiana di molti proprietari è la malattia articolare degenerativa—una patologia non infiammatoria causata dall’usura della cartilagine. Questo processo modifica la capacità di assorbire gli urti a livello osseo, generando dolore e riduzione dei movimenti. Nelle zoppie di questo tipo la diagnosi si basa soprattutto su radiografie e analisi specifiche per escludere infezioni o altre cause.
Il trattamento varia a seconda delle cause. Per le infezioni batteriche verranno somministrati antibiotici, mentre nei casi di processi infiammatori immuno-mediati si fa spesso ricorso ai glucocorticoidi e a farmaci immunosoppressori, anche se la gestione della malattia richiede un monitoraggio continuo. Un fenomeno che in molti notano solo d’inverno è l’acuirsi dei sintomi nelle malattie degenerative, probabilmente a causa del freddo che amplifica l’infiammazione.
Intervenire tempestivamente con una diagnosi precisa permette di controllare il dolore, migliorare la qualità della vita dell’animale e, dove possibile, rallentare il decorso delle patologie. Il ruolo del proprietario è quindi centrale nell’osservare i segnali e agire senza ritardi, trasformando la zoppia in un campanello d’allarme che non va ignorato.
