Un gatto che improvvisamente beve molto di più del solito o che comincia a mostrare segni di disagio quando si avvicina alla lettiera potrebbe nascondere un problema ben più serio di quello che si pensa. L’esame delle urine rappresenta uno strumento fondamentale per chi si prende cura di un felino, soprattutto quando si mette in discussione la salute del suo sistema urinario. È un’analisi spesso sottovalutata, ma che può far emergere condizioni cliniche silenziose e indicare lo stato di salute generale dell’animale.
Quando è necessario sottoporre il gatto all’esame delle urine
Il controllo delle urine nel gatto non è una pratica standard da effettuare con cadenza fissa, ma diventa indispensabile in presenza di segnali precisi. Per esempio, se il tuo gatto manifesta un aumento della sete o una variazione nella frequenza delle visite alla lettiera, è il caso di approfondire con questo test. Lo raccontano i veterinari stessi: molte patologie renali o infezioni delle vie urinarie si manifestano proprio con questi sintomi iniziali, spesso ignorati da chi vive in città o in ambienti domestici senza particolari attenzioni.

Un altro motivo per cui si richiede l’esame delle urine è la presenza di sangue o particelle sospette nel liquido espulso dal gatto. Questo dettaglio inappellabile, visibile a occhio nudo o durante l’analisi, può indirizzare la diagnosi verso infezioni, calcoli o addirittura condizioni croniche. Chi ha avuto esperienze con felini affetti da patologie urinarie sa quanto sia importante intervenire tempestivamente. Aggiungiamo che anche i gatti più anziani dovrebbero sottoporsi a questa verifica regolarmente, per monitorare il funzionamento dei reni e prevenire problemi che con l’età diventano più frequenti.
Come si svolge l’esame e quali informazioni offre
L’approccio all’esame delle urine richiede metodi specifici per raccogliere un campione il più possibile rappresentativo e privo di contaminazioni. Lo si può ottenere in diversi modi: il veterinario può utilizzare una tecnica chiamata cistocentesi, ovvero un prelievo diretto dalla vescica mediante ago, oppure può utilizzare metodi meno invasivi come raccogliere l’urina da un lettiera apposita durante la minzione. In ogni caso, il campione viene poi esaminato per valutare numerosi parametri.
Tra gli elementi più osservati ci sono il pH, la presenza di proteine, glucosio o sangue nell’urina, e la concentrazione dei minerali. Il valore del pH, per esempio, può indicare la presenza di infezioni o uno squilibrio metabolico. La presenza di proteine e sangue, invece, può essere sintomo di infiammazioni o danni renali. Ogni dato raccolto contribuisce a delineare un quadro complesso ma molto utile per guidare la terapia o la modifica delle abitudini alimentari e di vita del gatto.
Un aspetto che sfugge a chi vive in città e considera il gatto solo come un animale domestico da compagnia è proprio l’importanza di questo esame per capire lo stato di benessere dell’animale complessivamente. Intanto, molti felini nascondono disturbi che si manifestano solo col tempo attraverso cambiamenti di comportamento o fisici. Per questo motivo, un controllo delle urine non dovrebbe mai essere trascurato nella routine veterinaria del gatto.
