C’è chi, abitante del Nord Italia o forse anche altrove, sa bene come spesso mani e mobili cadano vittima di morsi e graffi di amici a quattro zampe. Non si tratta solo di un fastidio da ignorare facilmente – anzi, questi segnali rivelano molto su come cani e gatti percepiscono il loro ambiente e il loro rapporto con gli umani. Capire il perché dietro a questi comportamenti aiuta ad evitare tensioni e, diciamolo, crea una convivenza più serena e armoniosa.
Chi vive con un cucciolo o con un gatto conosce bene la realtà quotidiana di graffi e morsi, non solo sulle mani, ma anche su divani o tavoli. Va detto che dietro a questi gesti si celano motivazioni ben precise, radicate nella natura e nello sviluppo dell’animale. Insomma, è un equilibrio delicato quello tra affetto, disciplina e rispetto – che chi vuole bene al proprio pet certamente cerca di mantenere.
Perché gli animali mordono e graffiano
Capire correttamente un morso o un graffio è spesso fonte di confusione: non sono quasi mai semplici capricci o segni di cattiva educazione. Piuttosto, sono comportamenti del tutto naturali, specie durante la crescita dei cuccioli – ma anche negli adulti – quando la bocca e le unghie diventano strumenti fondamentali per esplorare il mondo e comunicare sensazioni ed emozioni.
Un dettaglio non da poco riguarda la dentizione e la cura degli artigli. Nei più giovani, quando i dentini spuntano o gli artigli crescono, è naturale che la voglia di mordere e graffiare aumenti, come una sorta di sollievo per quel fastidio interno, un po’ come quando noi umani abbiamo bisogno di grattarci una parte pruriginosa.
Per i gatti, poi, il graffio ha pure un’altra funzione: marcatura territoriale e comunicativa. Graffiando lasciamo segni visivi, ma anche olfattivi, che servono a dire “qui ci sono io”. C’è anche la valenza di scaricare tensioni. Ecco perché tiragraffi e altri accessori sono praticamente obbligatori per chi non vuole vedere il divano trasformarsi in un campo di battaglia. I morsi e graffi nei felini non sono sempre casuali: possono scattare se si sentono ansiosi o annoiati, situazione tipica soprattutto nelle case di città – dove lo spazio è limitato.
Come gestire cuccioli e gatti evitando punizioni inutili
Imporre regole non è questione da poco. Ma la maniera in cui si fa ha un peso enorme. Vietato urlare o ricorrere a punizioni pesanti: focalizzarsi su un “no” deciso ma calmo – così – aiuta il pet a mettere in chiaro i limiti. Reazioni brusche spesso complicano la situazione, alimentando ansia o addirittura aggressività. Un rischio da evitare, soprattutto se si vuole una convivenza serena.
La strategia più efficace? Offrire alternative valide, come giocattoli robusti per la masticazione o tiragraffi posizionati ad arte. Con questi l’istinto esplorativo può trovare una strada positiva, mentre attività fisica regolare e stimoli mentali – come giochi interattivi – aiutano a prevenire comportamenti indesiderati. Insomma, mantenere occupato il corpo e la mente del pet è un investimento che torna sempre utile.
Quando il comportamento corretto va premiato, meglio con carezze, parole gentili o qualche snack a portata di zampa. Cose semplici che però rafforzano l’abitudine buona. Comandi basilari come “seduto” o “fermo” possono aiutare a concentrare l’attenzione del cane o del gatto sull’addestramento, riducendo morsi e graffi. Chi ha a che fare con cuccioli – e qui lo si sa bene – nota presto i benefici di metodi costanti e pazienti.
Consigli pratici per ridurre i morsi nei cuccioli
Dai primi mesi di vita, quando il cucciolo scopre il mondo e fa i conti con il fastidio della dentizione, il morso è una costante. Una soluzione semplice? Dare in mano – o meglio in bocca – oggetti freschi come anelli refrigerati o cubetti di ghiaccio, per alleviare quell’irritazione fastidiosa. Anche prodotti per le gengive, simili a quelli per gli umani, possono aiutare a superare senza troppi drammi questa fase delicata.
Un trucco che funziona è sostituire subito la mano con un giocattolo resistente – più sicuro insomma – come bersaglio per i morsi. E poi, appena il morso si fa troppo deciso, un “ahi” deciso e breve — detto ad alta voce — comunica chiaramente il limite da non superare, sfruttando la sensibilità del cucciolo al suono e alla tonalità.
Quando il piccolo inizia a mordicchiare alle caviglie, la tentazione di scappare c’è – ma è meglio non farlo. Rimanere fermi e calmi, infatti, aiuta a rompere il gioco del morso, senza provocare ulteriori eccitazioni. Anche limitare temporaneamente l’accesso ad angoli o mobili “a rischio” riduce la tentazione – e non ultimo, protegge gli oggetti di casa, cosa che fa felice ogni proprietario!
La convivenza con animali, dunque, richiede pazienza, coerenza e cura. L’attenzione e la fermezza guidano questi comportamenti, mantenendo saldo il legame affettivo senza rinunciare all’educazione. Una sfida che, chi abita con cani e gatti, sa bene: cambia con il tempo, ma ripaga sempre con belle soddisfazioni, giorno dopo giorno.