Quando un cane si avvicina a una ferita per leccarla, sembra quasi un gesto automatico. Eppure, sotto quella semplicità si nascondono dinamiche più intricate, con rischi che non vanno sottovalutati per la salute dell’animale. Leccare la zona ferita, comportamento comune in molti cani, può rallentare il processo di guarigione e favorire infezioni. Capire perché il cane si comporta così – e come intervenire – è importante per chi vuole prendersi cura di lui nel modo giusto durante la convalescenza.
Spesso, il leccarsi serve al cane per alleviare dolore o prurito, sfruttando alcune proprietà della sua saliva. Però, la bocca dell’animale ospita batteri che possono mettere a rischio la ferita. Nei contesti urbani, dove l’igiene è solitamente migliore, questa abitudine si nota meno, anche se la prudenza è d’obbligo. Chi vive in campagna o lascia il cane fuori sa che piccoli tagli o graffi sono la norma, e che in quelle circostanze il leccamento tende ad aumentare.
Non è solo una questione fisica: dietro il leccamento spesso si nasconde un bisogno comportamentale. Il cane, come fa l’uomo con le mani o con il volto, usa la lingua come una specie di calmante in risposta a fastidi o stress. Chi conosce bene gli animali sa che se il leccamento diventa un’abitudine, rischia di trasformarsi in un problema reale: blocca la rigenerazione definitiva della pelle, con conseguenze spesso complicate.
Le ragioni dietro il leccamento e i possibili rischi
Un istinto antico porta il cane a leccarsi le ferite. L’intento principale è pulire la zona interessata, rimuovendo sporco e agenti esterni. La saliva contiene enzimi che hanno proprietà antimicrobiche e – nelle fasi iniziali – possono dare una mano alla guarigione. Ma se il leccamento diventa troppo frequente, la situazione cambia. L’umidità e i batteri della bocca rimangono sulla pelle, aumentando la probabilità di infezioni e rallentando la formazione della crosta. La pelle, umida e intenerita, si fa più fragile e può subire altri danni.

Come un massaggio calma l’uomo, anche la lingua del cane può alleviare dolore o prurito. Questo comportamento ha una sua logica, ma può innescare un circolo vizioso: più si lecca, più la ferita fatica a rimarginarsi, con il rischio di peggiorare la lesione o generare infezioni secondarie.
Nei cuccioli o negli esemplari più sensibili, il fenomeno si nota di più e richiede una maggiore attenzione. Se la ferita si fa più grave, soprattutto nel caso di lesioni profonde o dopo un intervento chirurgico, il cane rischia di dover tornare dal veterinario e questo significa stress, cure aggiuntive e tempi di recupero più lunghi.
Strumenti e strategie per evitare che il cane si lecchi le ferite
Fermare il leccamento è la chiave per non compromettere la guarigione. Negli ultimi anni sono stati pensati vari dispositivi per proteggere le ferite senza far soffrire troppo l’animale. Scegliere l’opzione giusta dipende da dove si trova la ferita, dal temperamento del cane e dall’ambiente in cui vive. Spesso, si tratta di un compromesso – raggiunto con il veterinario – tra protezione e comfort.
Uno degli strumenti più usati è il collare gonfiabile: si adatta attorno al collo e impedisce quel gesto con la lingua, senza però essere rigido o fastidioso come il classico collare in plastica. È più comodo e, diciamo, meno invasivo durante il giorno.
Quando la ferita è su arti o addome, si ricorre spesso a conetti imbottiti e morbidi, che garantiscono protezione, ma anche una certa elasticità. E poi, in città o ambienti chiusi, spopolano abiti protettivi: tute o gilet fatti con tessuti che lasciano respirare la pelle ma coprono la zona lesa, facendo sentire il cane abbastanza libero nei movimenti e nella socialità.
Un aspetto non da poco: anche con ferita coperta, bisogna controllarla spesso. Tenere d’occhio l’evoluzione della lesione evita brutte sorprese come infezioni nascoste, e permette di intervenire in fretta. Meglio quindi scoprire la parte interessata, seguendo le indicazioni del veterinario, per verificare come procede la guarigione.
Al di là dei dispositivi fisici, esistono anche prodotti ad hoc come bende speciali o spray dal sapore amaro che scoraggiano il leccamento. La loro efficacia dipende da come vengono applicati, ma rappresentano un aiuto in più per chi assiste un cane in fase di recupero.
Qualunque metodo si scelga, bisogna sempre tenere a mente il benessere globale del cane. Se il limite imposto diventa troppo stressante, il cane può peggiorare la situazione. Ecco perché il dialogo continuo con veterinari esperti resta il punto di riferimento, per trovare facilmente la soluzione più adatta a ogni caso.
