Cosa fare se il cane viene punto da un’ape o da una vespa per proteggerlo in casa al meglio

Cosa fare se il cane viene punto da un'ape o da una vespa per proteggerlo in casa al meglio

Matteo Casini

Dicembre 23, 2025

Quando arriva l’estate, chiunque abbia un cane – soprattutto in campagna o in giardino – nota spesso gli animali inseguire api e vespe. Un comportamento normale, certo, ma che può comportare punture dolorose e qualche rischio di salute. Chi convive con un cane dovrebbe saper riconoscere i segnali e intervenire in fretta, così da evitare brutte sorprese.

Quegli insetti attirano i cani, diciamo, col loro ronzio e i movimenti rapidi, capaci di stuzzicare ovviamente la loro curiosità. Solo che il pungiglione di api e vespe può causare reazioni diverse: da un semplice rigonfiamento a problemi ben più seri, tipo allergie. Differenziare il tipo di puntura e capire bene la zona colpita è un dettaglio da non trascurare. Ad esempio, il muso o le zampe, parti sensibili, meritano attenzione – specie se il cane riceve più punture o se si mostra molto a disagio.

C’è chi vive in alcune zone d’Italia, dove le punture a animali domestici sono piuttosto frequenti. Eppure la conoscenza sulle tipologie di pungiglioni, i sintomi da non sottovalutare e gli interventi da fare resta un po’ scarsa. Meglio quindi informarsi, così si sta più tranquilli e il cane starà sicuro mentre gioca o passeggia nei giorni caldi.

Le differenze tra punture di api e vespe e le aree più colpite

Api e vespe hanno pungiglioni diversi: un particolare che incide molto su cosa succede dopo la puntura. L’ape, per esempio, ha un pungiglione uncinato – che spesso resta incastrato nella pelle – e fino a quando non viene tolto continua a rilasciare veleno. In pratica un’ape pungerà una sola volta, ma quel pungiglione va rimosso con cura, altrimenti il veleno continua a penetrare.

Cosa fare se il cane viene punto da un'ape o da una vespa per proteggerlo in casa al meglio
Un cane Beagle osserva l’obiettivo su un sentiero sterrato. L’animale è esposto a punture d’insetto in estate, soprattutto in campagna. – thedailybulldog.it

Dall’altra parte, le vespe e i calabroni hanno pungiglioni lisci, il che vuol dire che possono pungere più di una volta. Risultato? Più dolore e più veleno. Le punture di vespe sono spesso più fastidiose e, se multiple, richiedono un occhio in più per non sottovalutare la situazione.

Spesso le zone più colpite sono le zampe: capita che il cane calpesti uno di quegli insetti senza volerlo. Il muso e la zona intorno alla bocca sono ad alto rischio quando il cane tenta di catturarli o difendersi. Occhio però se la puntura si trova nella gola o alla base della bocca: lì il gonfiore può ostruire le vie respiratorie, creando un’emergenza seria.

Chi vive in città può pensare che il contatto con api e vespe sia quasi inesistente – ma non è così. Nei parchi o durante le passeggiate, l’animale può comunque incrociarli: osservare il comportamento del cane, allora, è un’arma in più per intervenire velocemente se si nota un fastidio o variazioni nell’umore.

I segnali di allarme e come intervenire dopo una puntura

Dopo una puntura, il cane spesso mostra sintomi chiari: agitazione evidente, guaiti, fastidio acuto sulla zona colpita. Non è raro vederlo cercare di mordere o grattarsi lì, accompagnato da salivazione abbondante e strani movimenti del muso. Il gonfiore e l’arrossamento sono segni classici di un’infiammazione causata dal veleno.

Se la puntura è su una zampa, può spingere il cane a camminare in modo anomalo o addirittura zoppicare. Sebbene spesso i sintomi si riducano da soli in poche ore, tenere sotto controllo eventuali peggioramenti serve sempre.

Nei casi peggiori – quando ci sono reazioni allergiche gravi – è possibile notare difficoltà a respirare, debolezza improvvisa, gonfiore esteso a zone come muso e collo, perfino svenimenti. Questi segnali sono un campanello d’allarme da non ignorare, serve l’aiuto del veterinario senza perdere tempo.

Se sulla pelle si vede ancora il pungiglione, la cosa giusta è toglierlo con molta cautela: uno strappo troppo rapido può spingere più veleno dentro la pelle. Quando si è in dubbio, meglio chiedere a un esperto. Un po’ di ghiaccio sulla parte interessata aiuta a calmare dolore e gonfiore. E poi osservare il cane nelle ore seguenti per intervenire se qualcosa non va.

Quando chiedere aiuto e come proteggere il cane dalle punture

Spesso i proprietari pensano a usare antistaminici o altri farmaci di emergenza per i morsi. La regola è semplice: mai dare farmaci umani senza consultare il veterinario. Il rischio? Dosaggi sbagliati o sostanze non adatte, che potrebbero peggiorare la situazione.

In caso di allergie gravi, o shock anafilattico, il veterinario è la figura chiave. Solo lui deciderà quali farmaci usare per ridurre gonfiore e dolore in modo sicuro e efficace.

Per prevenire punture, evitare di stare troppo nelle ore in cui api e vespe sono più attivi può essere utile. Tenere il cane sotto controllo durante le passeggiate o mentre gioca all’aperto aiuta a ridurre i rischi. Ancora meglio, cercare di evitare aree con alveari o nidi. Insomma, la vigilanza anche dopo un incontro con questi insetti è importante. Anche nei giorni dopo, perché a volte le reazioni possono farsi sentire dopo un po’.

Con un po’ di attenzione – e la giusta preparazione – chi ha un cane può gestire bene questa minaccia estiva, senza rinunciare a tempo all’aria aperta e ai momenti di gioco insieme.

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