Chi ha avuto un gatto può confermare: la lingua di questi felini risulta ruvida al tatto, quasi come una piccola raspa. Non è casuale. Quel dettaglio deriva da una particolare struttura, che rende la lingua un vero strumento per mantenere pulito e sano il gatto. La sua superficie – coperta da minuscole punte chiamate papille – serve per spazzolare il pelo, togliendo sporco e residui che a occhio nudo sfuggono. Ma non finisce qui; la lingua aiuta anche il gatto a interagire con ciò che lo circonda, funzionando come una sorta di senso tattile e influenzando pure la scelta del cibo.
Una lingua fatta per pulire e proteggere
Guardando da vicino, la lingua del gatto è ricoperta di dentini ruvidi, disposti in modo da facilitare la pulizia del pelo. È un meccanismo naturale che mantiene il gatto pulito senza bisogno di extra. Quando si leccherà, quelle papille fungono da spazzole piccolissime capaci di catturare persino le particelle più sottili – roba invisibile quasi. Ma attenzione: questa struttura ha una controparte non proprio piacevole. Il gatto tende a ingerire oggetti estranei come fili o pezzetti di stoffa, invece di sputarli via. In tanti posti, anche nel Nord Italia, si fa molta attenzione a tenere lontani fili di lana o spaghi, perché possono provocare seri problemi intestinali.

Esiste un altro ruolo che spesso sfugge: la lingua stimola la circolazione sanguigna nella pelle del gatto, mantenendo il mantello lucido e sano. Questo è particolarmente vero nei mesi freddi, quando una toelettatura efficiente aiuta il felino a restare caldo e comodo. Se ci pensate, chi abitava in città come Milano o Torino avrà notato come la lingua sia una sorta di “tuttofare” per la cura quotidiana del gatto: non solo toglie la polvere, ma fa bene anche alla pelle.
Il senso del gusto del gatto: cosa percepiscono davvero
Come funziona il gusto nel gatto? La sua lingua è punteggiata di papille gustative, soprattutto sulla punta, i lati e la parte dietro, che lasciano percepire sapori come il salato, l’amaro e l’aspro. Lo strano è che il dolce gli sfugge quasi completamente. Ecco perché, spesso, non si interessano affatto agli alimenti zuccherati, a differenza dei cani o degli umani. Questa stranezza ha senso se consideriamo la loro dieta carnivora, più selettiva e precisa.
Quel gusto particolare aiuta il gatto – parola di chi li vive ogni giorno, specie nelle grandi città – a evitare cibi poco nutrienti o addirittura dannosi. Può quindi prediligere certi sapori e rifiutare senza mezzi termini ciò che gli dà fastidio. Le papille dopotutto stimolano anche la produzione di saliva, che è importante per la digestione e protegge la mucosa orale: un aspetto poco considerato, eppure decisivo per la salute complessiva del felino.
Perché il gatto ha questo senso del gusto così calibrato? La risposta si trova nella sua natura e nelle richieste nutritive specifiche. Non è raro quindi che i proprietari, sempre più informati negli ultimi anni, preferiscano offrirgli alimenti adatti, evitando cibi troppo dolci o elaborati che il gatto di solito snobba.
Insomma, la lingua del gatto è un vero protagonista nella sua vita: serve per una pulizia accurata del pelo, guida nella scelta del cibo e stimola la circolazione e la digestione. Non si tratta di piccoli dettagli, ma di funzioni vitali per la salute e il comportamento di questo piccolo grande amico. Chi convive con un gatto sa bene quanto la toelettatura quotidiana sia parte fondamentale del suo benessere, e allora si capisce perché la lingua, apparentemente semplice, sia in realtà uno strumento incredibilmente importante.
