Quando un gatto all’improvviso diventa aggressivo, spesso lascia il proprietario senza capire il motivo. Quelle zampate o morsetti che sembrano senza senso possono invece nascondere ragioni ben precise – legate al suo stato fisico o persino emotivo. Per vivere con il proprio felino in pace, bisogna imparare a “leggere” questi segnali. Ecco, il linguaggio del corpo di un gatto dà tanti indizi, che spesso passano inosservati, ma che aiutano a evitare situazioni di agitazione o addirittura pericolo.
Le cause più frequenti dell’aggressività improvvisa
Spulciando tra i motivi di un comportamento aggressivo improvviso, spesso si trovano problemi fisici, come il dolore. Il punto è che i gatti sono maestri nel nascondere il malessere, così il problema non si vede subito. Prendiamo un gatto più avanti con gli anni: chi ha vissuto, per esempio, con un micio colpito da artrite sa che l’animale evita certi movimenti – a causa del fastidio – ma quel dolore influenza anche il carattere e la reattività verso chi gli sta intorno.

Non mancano poi cause più “nascoste”, tipo piccole ferite interne, come gli ascessi provocati da zuffe con altri gatti. Queste lesioni, poco evidenti magari, danno fastidio e possono far scattare l’aggressività se si tocca la zona dolorante. Un problema tipico soprattutto per chi lascia uscire il gatto, specie in città o zone dove gli incontri con altri animali sono frequenti.
Insomma, un comportamento aggressivo che spunta dal nulla va visto come un campanello d’allarme. Un passaggio dal veterinario non è mai sbagliato, così da scoprire eventuali malattie e intervenire subito, per il bene del proprio amico a quattro zampe.
Perché il gatto graffia o morde durante le coccole
Ti è mai capitato che, proprio mentre accarezzi il gatto, all’improvviso ti morda o graffi? Non è raro, anche se sembra un controsenso, e ha una ragione abbastanza chiara: il gatto vuole tenere sotto controllo la situazione. Pur amando le attenzioni, esiste un limite oltre il quale si sente soffocato e reagisce, esprimendo fastidio in modo deciso.
Prima di scattare, però, ti manda dei messaggi ben precisi: piccoli squittii, movimenti nervosi della coda, orecchie che cambiano posizione. Sono indicatori non verbali, a volte sottili, che il gatto usa per dire “fermati, così non va bene”. Se li si ignora – e spesso succede – la risposta può essere un graffio. Per chi ha un gatto in casa, notare e rispettare quei segnali vuol dire evitare molte situazioni spiacevoli.
Tagliare corto con le carezze alla prima avvisaglia aiuta l’animale a stare più tranquillo, e la convivenza diventa più serena, con meno morsi e graffi che fanno male e che, diciamo, non servono a niente.
I segnali che anticipano un gatto irritato
Il modo in cui un gatto comunica fastidio o irritazione è chiaro, anche se non sempre se ne coglie il significato. Uno di questi segnali più evidenti è il muoversi nervoso della coda: partendo da piccoli scatti – quasi spasmi – fino a includere l’intero arto. Quando succede, vuol dire che il gatto è piuttosto agitato, ma spesso il proprietario non ci fa caso subito.
Altri segnali importanti? Le orecchie che si girano all’indietro o si appiattiscono contro la testa, e quegli occhi spalancati con le pupille grosse che sembrano quasi ipnotici. Sono segni che la tensione sta crescendo, e che il gatto, se provocato ancora, potrebbe rispondere con aggressività. In situazioni domestiche – magari in appartamenti dove rumori esterni o passanti lo infastidiscono – capita spesso di vederli. Capirli fa la differenza per una convivenza più tranquilla.
Il consiglio? Meglio smettere subito di interagire. Un gatto cui si dà spazio e rispetto si mostra più calmo e meno incline a latrati, scatti o zampate.
Come intervenire senza peggiorare la situazione
Quando il gatto si agita troppo, insistere o forzare è solo danno: aumenta ansia e può scatenare reazioni più dure. Pensiamo, per esempio, a quando si devono dare le medicine. Qui serve prudenza: un asciugamano per contenere il gatto, o l’aiuto di un’altra persona, sono accorgimenti che rendono tutto più sicuro per entrambi. L’urgenza non giustifica la fretta o la forza, che peggiorano solo il problema e possono minare la fiducia tra umano e felino.
Già da cuccioli, insegnare ai gattini a giocare senza attaccare mani o piedi è un trucchetto che, nelle case del Nord Italia come altrove, si rivela utilissimo. Così imparano quali sono i limiti e crescono meno “a gatti aggressivi”.
Mai usare mezzi violenti – né colpi né urla – per correggere: questi metodi fanno solo paura e incrinano la relazione. Al contrario, premiare i comportamenti positivi crea un clima più pacifico, nel quale gatti e padroni si capiscono a meraviglia.
Trovare il giusto equilibrio no, non è semplicissimo, ma serve a costruire un ambiente domestico dove felini e persone vivono senza tensioni – e con tanta più serenità, che alla fine è quello che conta davvero.
