Perché il gatto mostra aggressività? Cause comuni di graffi e morsi nel comportamento felino domestico

Perché il gatto mostra aggressività? Cause comuni di graffi e morsi nel comportamento felino domestico

Matteo Casini

Dicembre 23, 2025

Quando un gatto all’improvviso diventa aggressivo, spesso lascia il proprietario senza capire il motivo. Quelle zampate o morsetti che sembrano senza senso possono invece nascondere ragioni ben precise – legate al suo stato fisico o persino emotivo. Per vivere con il proprio felino in pace, bisogna imparare a “leggere” questi segnali. Ecco, il linguaggio del corpo di un gatto dà tanti indizi, che spesso passano inosservati, ma che aiutano a evitare situazioni di agitazione o addirittura pericolo.

Le cause più frequenti dell’aggressività improvvisa

Spulciando tra i motivi di un comportamento aggressivo improvviso, spesso si trovano problemi fisici, come il dolore. Il punto è che i gatti sono maestri nel nascondere il malessere, così il problema non si vede subito. Prendiamo un gatto più avanti con gli anni: chi ha vissuto, per esempio, con un micio colpito da artrite sa che l’animale evita certi movimenti – a causa del fastidio – ma quel dolore influenza anche il carattere e la reattività verso chi gli sta intorno.

Perché il gatto mostra aggressività? Cause comuni di graffi e morsi nel comportamento felino domestico
Un maestoso Maine Coon mostra i segni dell’aggressività con la bocca aperta in un ringhio, gli occhi fissi. – thedailybulldog.it

Non mancano poi cause più “nascoste”, tipo piccole ferite interne, come gli ascessi provocati da zuffe con altri gatti. Queste lesioni, poco evidenti magari, danno fastidio e possono far scattare l’aggressività se si tocca la zona dolorante. Un problema tipico soprattutto per chi lascia uscire il gatto, specie in città o zone dove gli incontri con altri animali sono frequenti.

Insomma, un comportamento aggressivo che spunta dal nulla va visto come un campanello d’allarme. Un passaggio dal veterinario non è mai sbagliato, così da scoprire eventuali malattie e intervenire subito, per il bene del proprio amico a quattro zampe.

Perché il gatto graffia o morde durante le coccole

Ti è mai capitato che, proprio mentre accarezzi il gatto, all’improvviso ti morda o graffi? Non è raro, anche se sembra un controsenso, e ha una ragione abbastanza chiara: il gatto vuole tenere sotto controllo la situazione. Pur amando le attenzioni, esiste un limite oltre il quale si sente soffocato e reagisce, esprimendo fastidio in modo deciso.

Prima di scattare, però, ti manda dei messaggi ben precisi: piccoli squittii, movimenti nervosi della coda, orecchie che cambiano posizione. Sono indicatori non verbali, a volte sottili, che il gatto usa per dire “fermati, così non va bene”. Se li si ignora – e spesso succede – la risposta può essere un graffio. Per chi ha un gatto in casa, notare e rispettare quei segnali vuol dire evitare molte situazioni spiacevoli.

Tagliare corto con le carezze alla prima avvisaglia aiuta l’animale a stare più tranquillo, e la convivenza diventa più serena, con meno morsi e graffi che fanno male e che, diciamo, non servono a niente.

I segnali che anticipano un gatto irritato

Il modo in cui un gatto comunica fastidio o irritazione è chiaro, anche se non sempre se ne coglie il significato. Uno di questi segnali più evidenti è il muoversi nervoso della coda: partendo da piccoli scatti – quasi spasmi – fino a includere l’intero arto. Quando succede, vuol dire che il gatto è piuttosto agitato, ma spesso il proprietario non ci fa caso subito.

Altri segnali importanti? Le orecchie che si girano all’indietro o si appiattiscono contro la testa, e quegli occhi spalancati con le pupille grosse che sembrano quasi ipnotici. Sono segni che la tensione sta crescendo, e che il gatto, se provocato ancora, potrebbe rispondere con aggressività. In situazioni domestiche – magari in appartamenti dove rumori esterni o passanti lo infastidiscono – capita spesso di vederli. Capirli fa la differenza per una convivenza più tranquilla.

Il consiglio? Meglio smettere subito di interagire. Un gatto cui si dà spazio e rispetto si mostra più calmo e meno incline a latrati, scatti o zampate.

Come intervenire senza peggiorare la situazione

Quando il gatto si agita troppo, insistere o forzare è solo danno: aumenta ansia e può scatenare reazioni più dure. Pensiamo, per esempio, a quando si devono dare le medicine. Qui serve prudenza: un asciugamano per contenere il gatto, o l’aiuto di un’altra persona, sono accorgimenti che rendono tutto più sicuro per entrambi. L’urgenza non giustifica la fretta o la forza, che peggiorano solo il problema e possono minare la fiducia tra umano e felino.

Già da cuccioli, insegnare ai gattini a giocare senza attaccare mani o piedi è un trucchetto che, nelle case del Nord Italia come altrove, si rivela utilissimo. Così imparano quali sono i limiti e crescono meno “a gatti aggressivi”.

Mai usare mezzi violenti – né colpi né urla – per correggere: questi metodi fanno solo paura e incrinano la relazione. Al contrario, premiare i comportamenti positivi crea un clima più pacifico, nel quale gatti e padroni si capiscono a meraviglia.

Trovare il giusto equilibrio no, non è semplicissimo, ma serve a costruire un ambiente domestico dove felini e persone vivono senza tensioni – e con tanta più serenità, che alla fine è quello che conta davvero.

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