Se si vive con un gatto, si sa bene quanto siano sensibili le sue orecchie: ogni piccolo segno di fastidio non va sottovalutato. Quando il micio inizia a grattarsi di continuo o a scuotere la testa più del solito, il campanello d’allarme suona forte. Anche se sembrano semplici e innocui, questi gesti possono nascondere un’infezione all’orecchio, un problema che bisogna prendere sul serio senza rimandare. Il rischio? Un’infezione che peggiora velocemente, mettendo a dura prova non solo la salute del gatto, ma anche il suo equilibrio e la sua mobilità .
Le orecchie dovrebbero sempre apparire pulite, senza accumulate di secrezioni dense o odori strani. Un rossore o qualche irritazione non si può proprio ignorare, specie se il gatto tende a inclinare spesso la testa o mostra chiari segnali di fastidio legati all’orecchio. Chi ha gli occhi aperti capisce in fretta se qualcosa non va. Ecco perché, appena si nota un cambiamento nel comportamento del pet, la cosa migliore è rivolgersi subito al veterinario: per evitare che un problema temporaneo si trasformi in qualcosa di più serio.
Come riconoscere un’infezione alle orecchie nel gatto
Riconoscere un’infezione all’orecchio non è sempre un gioco da ragazzi, ma alcuni segnali non si possono sbagliare. La presenza di secrezioni scure o verdi e un odore pungente, per dire, sono indizi evidenti di infiammazione. Capita spesso di vedere il gatto grattarsi senza sosta o scuotere la testa in continuazione, come a cercare sollievo a un prurito fastidioso. Anche un’inclinazione persistente della testa, o lo sfregarsi contro oggetti in casa, non sono certo comportamenti normali: lì c’è qualcosa che non quadra.

Altro dettaglio da non trascurare: la perdita di pelo vicino alle orecchie, spesso accompagnata da micro lesioni o croste, che indicano chiaramente un’infezione in atto. Quando i sintomi peggiorano, ecco che possono arrivare problemi di equilibrio, segno che l’infezione ha raggiunto l’orecchio interno. Solo un veterinario può valutare fino a che punto si è estesa l’infezione e prescrivere una cura adeguata. Senza un aiuto professionale, quel fastidio potrebbe trasformarsi in qualcosa di serio, con rischi anche grandi per il benessere del gatto.
Le cause principali delle infezioni dell’orecchio
Da dove nasce l’infezione? Nella maggior parte dei casi, c’è sempre un motivo chiaro. Tra tutte le cause, spiccano gli acari dell’orecchio: minuscoli parassiti che si annidano nel canale uditivo, provocando un prurito fastidiosissimo e un’infiammazione evidente. In particolare, i gatti che stanno spesso all’aperto o che vivono insieme ad altri animali hanno più probabilità di incontrare questi ospiti sgraditi. Basta poco – insomma – perché gli acari si diffondano in famiglia.
Le allergie cutanee sono un altro motivo frequente, che possono nascere da parassiti esterni o da intolleranze alimentari. Prurito eccessivo significa grattamenti continui, e la pelle delicata delle orecchie finisce per subire danni, aprendo la porta a infezioni batteriche. Anche piccole lesioni superficiali, come graffi o abrasioni non curate, sono un invito all’infezione. Chi ama far uscire i gatti ha presente il rischio concreto di questo tipo di ferite.
Un dettaglio spesso trascurato riguarda corpi estranei come pezzetti di erba o polline che si infilano nel canale uditivo, causando irritazioni meccaniche e infiammazioni. Se questi vengono lasciati lì, si rischia l’insorgere di infezioni secondarie. Anche un eccessivo accumulo di cerume o sporco può chiudere il passaggio dell’aria, creando il terreno ideale per batteri che peggiorano la situazione.
Interventi e prevenzione per i problemi alle orecchie
Quando il veterinario interviene su un’infezione all’orecchio, la prima cosa che fa è capire la causa, perché ogni caso ha bisogno di una cura diversa. Se il problema è l’accumulo di cerume o sporcizia, si procede prima con una pulizia accurata e professionale, per liberare il canale uditivo. Poi si passa a gocce otologiche contro infiammazioni e batteri, abbinate a detergenti delicati che rispettino la pelle del gatto. Va seguita con attenzione la terapia prescritta – niente improvvisazioni – perché sbagliare rischia di peggiorare la situazione.
Nei casi più difficili, si aggiungono antibiotici e terapie mirate, con visite di controllo per evitare che l’infezione torni. Va tenuto a mente – e ci vuole cautela – di non inserire mai oggetti nelle orecchie del gatto, cosa che potrebbe danneggiare il timpano o aggravare i problemi. Chi ha un gatto lo sa bene: la zona è delicata e basta poco per peggiorare tutto.
La prevenzione, però, resta la mossa migliore per evitare brutte sorprese. Pulire le orecchie con la frequenza consigliata dal veterinario aiuta a notare subito eventuali anomalie. Nei mici con orecchie chiare o punte bianche – condizioni più diffuse al Nord Italia, ad esempio – c’è il rischio aumentato di danni dalla esposizione diretta al sole. Perciò, durante l’estate, una protezione solare specifica per animali può fare la differenza. Una routine di controllo e cura regolare, abbinata a visite periodiche, aiuta a mantenere le orecchie sane e a intervenire appena si percepisce qualche segnale di disagio: cambiamenti che, ne parlano i veterinari, incidono molto sugli esiti delle malattie auricolari.