Cosa fare quando un riccio è in difficoltà: guida pratica per intervenire e proteggerlo con efficacia

Cosa fare quando un riccio è in difficoltà: guida pratica per intervenire e proteggerlo con efficacia

Matteo Casini

Dicembre 26, 2025

Vivere vicino a strade affollate è diventato un vero problema per i ricci che, sempre più spesso, si avventurano alla ricerca di cibo proprio ai margini delle città. L’espansione delle aree urbanizzate—e la conseguente perdita degli habitat naturali—ha costretto questi piccoli a muoversi in ambienti dove il pericolo è dietro l’angolo. Chi abita in centro sa bene quando serve frenare bruscamente per non urtare questi piccoli notturni: la loro presenza dice molto sul cambiamento del paesaggio intorno a noi. Capire come vive un riccio e cosa davvero gli serve diventa allora decisivo per sapere come agire se li si incontra.

Quando e come intervenire per un riccio in difficoltà

Trovare un riccio di notte su una strada o vicino a un’area abitata non significa per forza che sia in pericolo. Questi animali sono crepuscolari e notturni, quindi sono molto attivi dopo il tramonto e prima dell’alba; ci sta quindi vederli in orari serali senza preoccupazioni. Se un riccio si trova vivo su una carreggiata trafficata e sembra stare bene, la cosa migliore è spostarlo, con calma e delicatezza, in un prato vicino.

Cosa fare quando un riccio è in difficoltà: guida pratica per intervenire e proteggerlo con efficacia
Un piccolo riccio, protetto dalle mani di un soccorritore, ci guarda. La sua curiosità emerge dagli occhietti lucidi. – thedailybulldog.it

Occhio però a non allontanarlo troppo: parliamo di massimo 50-100 metri, altrimenti rischia di perdere il riferimento e le mamme potrebbero non ritrovare i cuccioli, raccontano gli esperti. Diverse sono invece le situazioni in cui l’animale si vede di giorno: comportamento anomalo che spesso segnala ferite, malattie o uno stato di debolezza. In questi momenti, è bene guardare se sono presenti tagli, occhi incrostati o parassiti fastidiosi. Da non dimenticare lo stato di forma del riccio. Un esemplare sano, quando si sente minacciato, si arrotola compatto come una palla, mentre uno malnutrito o troppo debole appare spesso più aperto e vulnerabile. Quotidiana anche la questione dei cuccioli che sembrano soli: non è necessario intervenire subito perché – e questa è una situazione comune – la mamma può essersi allontanata solo per cercare da mangiare. Meglio allora seguire cosa succede prima di pensare a un recupero.

Primo soccorso: come comportarsi e cosa evitare

Quando la presenza del riccio indica che ha bisogno d’aiuto, occorre subito preparare un contenitore adatto per trasportarlo e fornirgli le prime cure. Serve una scatola con pareti alte, su cui mettere un po’ di carta da cucina bianca in fondo, così da notare eventuali tracce di sangue o insetti indesiderati. Per tenere la giusta temperatura, si possono usare panni caldi o una bottiglia con acqua tiepida, avvolta bene per non scottare l’animale. Un’altra scatola usata come rifugio crea un ambiente più accogliente e meno stressante per lui. Regola d’oro da ricordare: mai dare latte. Perché? Semplice: i ricci digeriscono male il latte, che può portare a diarree pericolose. Meglio offrire acqua fresca in un contenitore stabile, in modo che possa bere senza difficoltà. Per l’alimentazione d’emergenza, si possono offrire cibi facili da digerire come croccantini per gatti, umido specifico o carne bianca lessata, senza alcun condimento. Tenere il riccio in un posto tranquillo, buio e silenzioso aiuta molto: gli serve una casetta isolata e protetta, per diminuire lo stress causato da luci o rumori. Chi vive in città spesso ci pensa poco, ma creare un rifugio adatto è un gesto che conta davvero. Per periodi di sosta più lunghi, strutture in legno o vimini ricreano un ambiente più vicino all’habitat naturale e offrono una assistenza migliore. Dopo le prime cure, la cosa migliore resta contattare subito i Centri di Recupero Animali Selvatici (CRAS), dove l’animale sarà affidato a mani esperte che hanno gli strumenti giusti per una vera guarigione e protezione.

Ricci in giardino: attenzioni e consigli pratici

I ricci non vivono solo nelle campagne o ai margini delle città: parecchi scelgono i giardini di casa, anche quelli in pieno centro, per passare le notti. Qui bisogna stare attenti a non usare sostanze chimiche pericolose, come lumachicidi e insetticidi, perché possono fare molto male a questi piccoli abitanti. Vuoi creare un ambiente accogliente? Allora lascia qualche mucchio di foglie o fieno: diventano rifugi naturali per proteggersi dal freddo e tenersi lontani dai predatori. Casette o piccole tane fatte di legno o materiali naturali possono offrire ripari sicuri e aiutano a mantenere intatta la fauna locale. Curioso, ma vero: mettere qualche bocconcino giusto durante l’anno aiuta i ricci a sopravvivere meglio, anche nelle zone più urbanizzate. Insomma, si può convivere con gli animali selvatici rispettando il loro bisogno di pace, senza creare stress ne danni. La tutela della fauna selvatica si può mettere in pratica ogni giorno, così da migliorare la qualità della vita dell’ambiente urbano e delle zone intorno.

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