Gran Bretagna contro la crudeltà: bollire vive le aragoste sarà vietato

Matteo Casini

Dicembre 31, 2025

Immaginate il clangore di una cucina affollata, il sibilo di pentole e padelle e il gesto, tanto comune quanto discusso, di immergere un’aragosta ancora viva nell’acqua bollente. Questa pratica, radicata in molte tradizioni culinarie, potrebbe presto diventare illegale nel Regno Unito. Il governo britannico sta considerando una serie di misure per rafforzare la protezione degli animali, tra cui il divieto di bollire vive le aragoste e altri crostacei, in risposta a studi scientifici che attestano la loro capacità di sentire dolore.

Un cambiamento legislativo atteso

La proposta di legge britannica si inserisce in un quadro più ampio di riforme del benessere animale, che include anche l’espansione delle definizioni di animali senzienti per coprire tutti i vertebrati e alcuni invertebrati, come appunto le aragoste. Se la legge venisse approvata, il Regno Unito seguirebbe l’esempio di paesi come la Svizzera e la Nuova Zelanda, che hanno già implementato regolamenti simili. La questione dei diritti degli animali viene così spinta ulteriormente al centro del dibattito pubblico e legislativo, evidenziando un cambiamento significativo nel modo in cui la società percepisce e tratta gli animali non umani.

Secondo i sostenitori della legge, questo passo è un riconoscimento necessario della scienza del benessere animale, che ha mostrato come le aragoste e altri crostacei possano esperire sofferenza. Dettagli come questi sono spesso sottovalutati, ma sono cruciali per comprendere la portata di tali regolamenti. Le nuove regole prevederebbero metodi di uccisione più umani, come l’abbattimento elettrico o il congelamento rapido, che minimizzerebbero la sofferenza degli animali.

Impatti e controversie

Nonostante il crescente supporto per tali misure, il dibattito rimane acceso. Alcuni critici sostengono che leggi come queste potrebbero complicare le pratiche culinarie e avere impatti economici significativi su ristoranti e industrie alimentari che dipendono dalla vendita di frutti di mare. Inoltre, c’è chi mette in discussione la base scientifica di tali misure, suggerendo che ulteriori ricerche sono necessarie per comprendere pienamente la capacità di sofferenza dei crostacei.

Allo stesso tempo, gruppi per i diritti degli animali applaudono l’iniziativa, sostenendo che rappresenta un passo avanti fondamentale verso una società più giusta e compassionevole. Evidenziano che l’approccio del Regno Unito potrebbe servire da modello per altri paesi, promuovendo una riconsiderazione globale del trattamento degli animali in ambito alimentare e oltre. Un fenomeno che in molti notano solo d’inverno è ora sotto i riflettori: il benessere degli animali marini, spesso trascurato, sta finalmente avendo il riconoscimento che merita.

In conclusione, mentre il Regno Unito si avvicina alla decisione finale riguardo il divieto di bollire vive le aragoste, il mondo osserva. Questa mossa potrebbe segnare un importante cambiamento nelle leggi sul benessere animale, influenzando non solo la legislazione ma anche la cultura culinaria e la consapevolezza etica a livello globale. Una tendenza che molti osservano con interesse, poiché potrebbe ridisegnare le pratiche alimentari e il rispetto per la vita animale in numerosi contesti.

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