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I recettori per gli endocannabinoidi nel cane: importante scoperta italiana

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Scoperti nei gangli spinali di cane i recettori per gli endocannabinoidi: viene dal Dipartimento di Scienze Veterinarie di Bologna la scoperta che anche i gangli spinali del cane esprimono i recettori per gli endocannabinoidi.

Un nuovo risultato del progetto di ricerca su endocannabinoidi e aliamidi in medicina veterinaria (composti bioattivi endogeni che l’organismo produce “da sé” a scopi protettivi) arriva da un gruppo di ricercatori dell’Università di Bologna.

La sintesi di questo progetto è stata  presentata al recente SCIVAC di Rimini 2018

Sappiamo che questa forma di terapia antalgica viene utilizzata con successo nelle persone affette da dolore cronico od oncologico. 

L’estratto dagli atti scivac riporta  testualmente:“Il sistema endocannabinoide ha un ruolo sempre più importante… nel dolore.”Motivo per cui la localizzazione dei recettori di cui tale sistema si serve [recettori cannabinoidi CB1 e CB2 e recettori correlati GPR55, PPAR-alfa e TRPV1] “rappresenta prerequisito essenziale per l’azione dei rispettivi agonisti/antagonisti, sia naturali che sintetici”, tra cui si annovera la PEA (palmitoiletanolamide), capostipite delle aliamidi.

 

Attraverso analisi mirate immunoistochimiche effettuate su gangli spinali di cani deceduti spontaneamente, i ricercatori sono riusciti a tracciare, per la prima volta nel cane, una mappa distributiva di questi recettori, con i CB1 localizzati selettivamente a livello neuronale e i CB2 su cellule gliali satelliti, unitamente ad altri recettori particolarmente coinvolti nel dolore come GPR55 e TRPV1.

 

Questa scoperta tutta italiana è davvero importrante da un punto di vista applicativo, e costituisce “una robusta base anatomica per il possibile utilizzo degli agonisti di questi recettori nel trattamento del dolore cronico, in particolareneuropatico.”

 

Ed è una importante tessera che si aggiunge al mosaico di evidenze a favore dell’approccio ALIA al dolore del cane: la capacità, cioè, di molecole come la PEA (Palmitoiletanolamide) di modulare la reattività di cellule non-neuronali (es. glia e microglia), in funzione della presenza di un corredo recettoriale che ne media l’attività di protezione e recupero omeostatico “secondo Natura”.

Questo l’estratto completo :

 

LOCALIZZAZIONE DEI RECETTORI PER GLI ENDOCANNABINOIDI E RECETTORI
AD ESSI CORRELATI NEI GANGLI SPINALI DI CANE
R. Chiocchetti, DVM, PhD 1
, G. Galiazzo, DVM 1
, F. Giancola, B.Sc., PhD 1
, M. Menchetti, DVM, PhD 1
, C. Tagliavia,
DVM 1
, L. Mandrioli, DVM, PhD 1
1 Dipartimento di Scienze Mediche Veterinarie, Università degli Studi di Bologna, Ozzano dell’Emilia, Italia
Tipologia: Ricerca Originale
Area di interesse: Neurologia
Scopo del lavoro – Il sistema endocannabinoide è un complesso sistema endogeno composto dai recettori cannabinoidi, specifici recettori a loro correlati, i loro ligandi endogeni (endocannabinoidi) e le proteine coinvolte nel metabolismo e nel trasporto di tali ligandi (Pertwee et al., 2010). Recenti ricerche attribuiscono a questo sistema un ruolo sempre più importante in numerose condizioni fisiopatologiche e in particolare nel dolore (Zogopoulos et al., 2013; Ferreira et al., 2017).

La localizzazione dei recettori cannabinoidi (CB1 e CB2) e dei recettori correlati, e la modifica della loro espressione in funzione di stati patologici rappresenta prerequisito per l’azione dei rispettivi agonisti/antagonisti, sia naturali che sintetici. Nonostante si tratti di un settore in forte espansione, soprattutto a livello di sistema nervoso centrale (Kendall and Yudowski, 2017), le conoscenze disponibili in medicina veterinaria sono ancora molto limitate. Il presente studio si propone di colmare, almeno in parte, questo gap conoscitivo, analizzando la distribuzione dei recettori cannabinoidi, e di altri recettori correlati, nei gangli spinali di cane.
Materiali e metodi – I gangli spinali cervicali C6-C8 sono stati prelevati da 5 cani privi di sintomatologia neurologica, deceduti spontaneamente.
I gangli sono stati fissati in paraformaldeide al 4% e sottoposti a reazioni di immunoistochimica su criosezioni. La specificità degli anticorpi utilizzati nei confronti dei tessuti di cane è stata dimostrata con la tecnica del Western blot. Gli anticorpi utilizzati
erano diretti contro i recettori cannabinoidi (CB1 e CB2) ed i seguenti recettori ad essi correlati: GPR55 (G protein-coupled receptor 55), PPARa (nuclear peroxisome proliferator-activated receptor alpha), e TRPV1 (transient receptor potential vanilloid type 1). L’identificazione delle cellule immunoreattive è stata eseguita tramite utilizzo di marker specifici, rispettivamente per: neuroni (NeuroTrace®),
cellule gliali satelliti (GFAP), neuroni nocicettivi (Substance P), endotelio dei vasi sanguigni (CD31).
Risultati – Alcuni neuroni di piccole dimensioni, verosimilmente nocicettori, hanno mostrato immunoreattività per il recettore CB1. Al contrario, l’immunoreattività per il recettore CB2 non era espressa dai neuroni ma era fortemente espressa dalle cellule
di Schwann, dai vasi sanguigni (cellule muscolari) di piccole dimensioni e dai periciti. L’immunoreattività per il recettore GPR55 era espressa dalle cellule gliali satelliti (GFAP-positive) e da alcuni neuroni di varie dimensioni. Non è stata osservata immunoreattività per il recettore PPARa. Per finire, l’immunoreattività per il recettore TRPV1 è stata osservata in una grande percentuale di neuroni gangliari.
Conclusioni – Lo studio dimostra la localizzazione dei recettori cannabinoidi e di recettori ad essi correlati nei gangli di cane.
L’espressione selettiva del CB1 e CB2 – il primo a livello neuronale, il secondo a livello gliale – è in accordo con precedenti osservazioni effettuate in altre specie (Luongo et al., 2014; Svízenská et al., 2013). L’immunoreattività gliale e neuronale rispettivamente
del GPR55 e del TRPV1 – altri due recettori particolarmente coinvolti nel dolore (Starowicz e Finn, 2017) – fornisce una robusta base anatomica per il possibile utilizzo degli agonisti di questi recettori nel trattamento del dolore cronico, in particolare neuropatico (Pergolizzi et al., 2018). Le interazioni tra i neuroni sensitivi e le cellule gliali satelliti sono infatti chiamate in causa nella genesi del dolore neuropatico (Ji et al., 2013; Svízenská et al., 2013). Sostanze come la palmitoiletanolamide (PEA), che funzionano da agonisti diretti o indiretti per i recettori indagati potrebbero rappresentare nuovi strumenti per il controllo
del dolore neuropatico. Inoltre, la presenza del recettore CB2 sulle cellule di Schwann potrebbe rivelare un ruolo dei cannabinoidi (endogeni ed esogeni) nei processi di mielinizzazione e riparazione dei nervi periferici, analogamente a quanto di
recente dimostrato nel sistema nervoso centrale (Skaper et al., 2018). Infine, la presenza del recettore CB2 sulla componente muscolare dei vasi sanguigni e sui periciti, cellule di natura contrattile che modulano il flusso vascolare nei capillari sanguigni,
suggerisce una potenziale azione vasodilatatrice dei cannabinoidi (Hall et al., 2014).
Bibliografia
Pertwee RG, et al. Pharmacol Rev. 2010; 62:588-631.
Zogopoulos P, et al. Fundam Clin Pharmacol. 2013; 27(1):64-80.
Ferreira RCM, et al. J Pain. 2017. pii: S1526-5900(17)30801-5.
Kendall DA, Yudowski GA. Front Cell Neurosci. 2017; 10:294.
Luongo L, et al. Eur J Neurosci. 2014; 39:401-8.
Svízenská IH, et al. J Histochem Cytochem. 2013; 61:529-47.
Starowicz K, Finn DP. Adv Pharmacol. 2017; 80:437-475.
Pergolizzi JV Jr, et al. Minerva Anestesiol. 2018 [Epub ahead of print]

https://www.scivacrimini.it/atti/13-atti/1031-edizione-2018.html

Bibliografia:

Chiocchetti R, Galiazzo G, Giancola F, Menchetti M, Tagliavia C, Mandrioli L. Localizzazione dei recettori per gli endocannabinoidi e recettori ad essi correlati nei gangli spinali di cane. Atti Congresso Internazionale SCIVAC, Rimini, 25-27 maggio 2018, p. 315.

D.C

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